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una mattina d’estate, nella città vuota e silenziosa, le ruspe di cofferati hanno appiattito il CRASH, uno degli ultimi spazi di sopravvivenza a bologna
del pensiero
del gesto
della socialità
dell’amore
bologna, con i suoi governanti, sta morendo: è un caso evidente di accanimento terapeutico
bologna la mediocre, la superficiale, l’astiosa, l’arrogante…
bologna che millanta cultura e chiude gli unici spazi dove ancora si respira
bologna con i suoi ‘artisti’… i suoi ‘scrittori’…
ben aggrovigliati al proprio ego abnorme…
giovanilisti di quartiere, comici da salotto, indignati da dopo-strage, poeti da tavolino, avanguardie autoproclamate del nulla…
dove siete? in quale piazza state cospirando? in quale sotterraneo organizzate la resistenza? a quali ferite esponete il vostro prezioso corpo? a quale dolore il vostro spirito? dove siete? in quale festival dell’unità, con quale aperitivo, state confortando la vostra vergogna?
in africa, ogni vecchio che muore è una biblioteca che brucia
a bologna, ogni spazio che chiude distacca un tubo d’ossigeno a questa città morente
solidarietà attiva (se c’è bisogno… un fischio) e passiva (interiore) al crash