La Sardegna, dicono loro, è il posto ideale per il nucleare:
è al riparo dai terremoti, e, immaginano, anche al riparo dai sardi.

dimostriamogli il contrario

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Quando Ugo C. cercava voti, dichiarò che «nessuna centrale nucleare verrà costruita nell’Isola: se vorranno farlo, dovranno passare sul mio corpo». Intanto bisognava liberarsi di Soru e dei suoi sostenitori che avrebbero costituito un fastidioso ostacolo.

Immediatamente, senza neanche una giunta nominata, si presenta la candidatura della Sardegna come luogo dove concentrare le quattro centrali “necessarie” all’Italia che Berlusconi ha trattato con Sarkozy. Ho attinto la notizia da un articolo di Marco Mostallino sul Giornale di Sardegna di giovedì 5 marzo.

Tutto ha origine dalla consulenza che Enzo Boschi, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ha fornito ieri al governo Berlusconi. In sintesi la sua relazione afferma che «La Sardegna è l’area italiana migliore per la costruzione di centrali nucleari, perché è la più stabile dal punto di vista sismico», Aggiungendo:«La regione Sardegna è una zona con una storia geologica completamente diversa dal resto dell’Italia. Si potrebbero fare lì tutte e quattro le centrali nucleari che il governo intende costruire, anche se poi bisognerebbe risolvere il problema del trasferimento dell’energia…».
Scrive Mostallino:
“La Sardegna è terra antica, stabile, dove le scosse di terremoto sono rare e leggere. Ecco che un sistema delicato e potenzialmente devastante come una centrale nucleare nell’isola, secondo Boschi, sarebbe sistemato bene, al riparo da eventi sismici catastrofici. Così non una ma quattro centrali potrebbero trovare spazio nella regione”.

Eccoci qua. Al punto. Oltre le servitù militari ora avremo anche le servitù nucleari imposte manu militari da uno Stato al quale la Sardegna appartiene solo in quanto terra deli peggiori progetti: speculazione, cemento, militari, scorie.

Ora assisteremo al gioco delle parti. Ve ne anticipo una previsione.

1. Ugo C. fingerà di opporsi.
2. Berlusconi lo richiamerà dolcemente e fermamente al dovere.
3. lo Stato imporrà la sua scelta con grande esposizione mediatica e schieramento di truppe.
4. La provincia di Oristano sarà la prima candidata. Se la resistenza degli abitanti (a forte maggioranza centro- destra) non sarà sufficientemente ferma, la prima centrale si farà lì.
5. Poi si proporrà Perdasdefogu, tanto lì c’è poca gente e già molto minata nel fisico dalle sperimentazioni con l’uranio impoverito.
6. Sarà più difficile invece proporre Ottana, Sarroch, o Porto Torres… troppa gente, troppi fastidi.
7. Ma soprattutto, risolveranno il problema delle scorie nelle già scavate miniere del Sulcis (altro luogo dove il centro-destra ha vinto).

Non sottovaluterei quest’ultima ipotesi perché pare che sia proprio questo ciò che Sarkozy ha chiesto a Berlusconi: un aiuto a smaltire in un luogo che solleverebbe la Francia dal problema. Sulla questione scorie esiste il segreto di stato, dunque non devono neanche comunicare che le porteranno: lo faranno e basta (se glielo permetteremo).

Questa è solo la prima puntata. Ora chiedo a quei miserabili che hanno sostenuto Cappellacci di dire qualcosa in proposito. E’ questo il nostro futuro? Se ci fosse giustizia dovreste essere voi i primi ad essere premiati dalle scelte che avete voluto. Se dovrà succedere, vi faccio i miei più sentiti auguri. Io lotterò perché non succeda, e sono certo di trovarmi di fronte molti fra voi come avversari, ma anche molti altri a fianco. Anche se avrò la tentazione di considerarvi dei poveri cretini, lotteremo insieme.

Intanto aggiungo due cosette: a detta di Rubbia, il nucleare è la peggior scelta che si possa immaginare per risolvere il problema dell’energia. E’ il più dispendioso, crea scorie e non produce indotto né lavoro sul territorio in cui viene installato. Dato che ci vogliono almeno dieci anni e tanti soldi prima che sia operativo, prevedo che nel frattempo la Sardegna serva soltanto ad essere riempita di scorie che nessuno vuole. Esistono alternative migliori. Riprenderemo il discorso con più lucidità. Intanto, prepariamoci a resistere.

3 commenti

  1. >resisteremo a qualsiasi costo!

  2. Giuseppe Tamponi

    >Vorrei essere convinto che il popolo Sardo si ribellerà a questa eventualità ma devo dire che, purtroppo, ero anche convinto che non avremo mai creduto alle solite “Balle elettorali” di Berlusconi, poi sono stato sonoramente smentito! Ora non ho più molta fiducia sulla “FIEREZZA” del popolo Sardo anzi, da qualche settimana mi vergogno di farne parte, così come già mi vergognavo di essere Italiano! Comunque nell’eventualità sono pronto a fare la mia parte, almeno mi resterà la magra consolazione di avere la coscienza pulita soprattutto nei confronti dei miei figli. Naturalmente spero vivamente di sbagliarmi per la seconda volta, ma ci credo poco. Vorrei anche aggiungere che, probabilmente, il “Nano Malefico” e il suo governo di Puffi riapriranno le carceri all’Asinara, infatti quale migliore soluzione per risolvere il problema di Lampedusa? Per non contare che gli Americani ci hanno chiesto di prenderci in carico parte dei prigionieri di Guantanamo, e dove metterli con le carceri Italiane che scoppiano? Magari Capellacci e Trincas pronunceranno la fatidica frase:” Prima dovranno passare sui nostri corpi!”. Ma che significato può assumere una frase del genere pronunciata da due “zerbini”?

  3. Alberto Masala

    >ciao Giuseppe
    piacere di sentirti
    penso come te, amaramente…
    ma come te dico: io ci sono
    ps
    ti rispondo anche con una ‘improvvisata’ nel prossimo post

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