il 26 agosto 2011, al festival Santannarresi Jazz , con la contrabbassista Silvia Bolognesi ed il funambolo Valentin, ho eseguito un’opera di cui, oltre al testo, ho scritto anche gli andamenti e le dinamiche.
Esperienza meravigliosa che ha segnato una tappa fondamentale del mio percorso.

* Jaco Pastorius (Norristown, 1 dic. 1951- Fort Lauderdale, 21 set. 1986) – Muore dopo aver subito un brutale pestaggio da parte di un but­tafuori. I medici raccontano che dopo aver staccato la spina il cuore di Jaco continuò a battere per altre 3 ore in modo regolare come un giro di basso.

l’avevo presentata così in un articolo su Sardegna 24

 

questa la bella recensione su La Nuova Sardegna

una chiacchierata di circa un’ora
con anche un reading di poesia
ed un musicista d’eccezione: Francesco Bachis

Seneghe, 28 agosto 2011

 

domenica 23 gennaio, nel cinema di Ales, ultima giornata dell’evento “Il nostro Gramsci” organizzato dalla casa natale di Antonio Gramsci per i 120 anni della sua nascita – una grande serata con Marcello Fois, Giulio Angioni, Michela Murgia, Gavino Angius

concerto di chiusura
per Gramsci e per Sanguineti
con una riedizione dello “storico” trio:
Alberto Masala, Paolo Angeli, Riccardo Pittau

buon compleanno al nostro Gramsci!
120 anni – e non li dimostra ….
03. Gennaio 2011 · Commenti disabilitati su BUON ANNO · Categorie:blog news, di me · Tag:, , ,

utopia

particolari dell’utopia (clicca per ingrandire)

Da sempre registro l’accesso ai miei blogs da parte di funzionari pubblici che, invece di lavorare, si preoccupano di monitorare il sottoscritto tutte le volte che un mio post parla di Governo e Governanti, Ministeri, Militari, Pubbliche Amministrazioni, Israele e Palestina, e così via.
Evidentemente un Pubblico Dipendente, pagato con i nostri soldi, svolge regolarmente questa inutile e dispendiosa funzione.

Non ho niente contro di lui, poveretto. Così gli dicono ed esegue acriticamente. Ma sorvegliare proprio me! un eccesso di zelo che serve solo ad alzarmi lo share degli accessi.

Comunque non gliene voglio, anzi, gli dedico questo affettuoso post giusto per fargli un po’ di compagnia. Voi, miei ventiquattro lettori, non leggetelo:

“Caro Brigadiere, scommetto che non le scrive mai nessuno… sono certo che si annoia a morte… abbia pazienza e pensi che sta maturando la pensione per tornare un giorno al paesello. Che si deve fare per campare!

Cosa troverà in ciò che scrivo? Niente di cattivo né di pericoloso, certo. Al contrario di Lei non impugno armi per profonda convinzione spirituale. Poi, come Lei, io non rubo, non evado le tasse… e come quel vanitoso coglione di D’Annunzio o quel cretino impunito di Marinetti, o come perfino il Ministro Bondi e forse anche Lei stesso, al massimo scrivo poesie. In più le leggo in pubblico… ma ha ragione: è meglio sapere piuttosto che no… Intanto fa bene a portarsi avanti col lavoro: se tornano loro, i fascisti (e a volte si ha proprio l’impressione che siano lì lì… ogni giorno una nuova conquista, così la gente si abitua lentamente, si forma all’idea…), se tornano, dicevo, avrà già selezionato il materiale e si farà tutto più in fretta: epurazioni, confino, carcere… e non oso pensare al peggio a cui la Storia sta piano piano tentando di abituarci anche nel quotidiano (ha presente Genova? Abu Graib? CPT?, Libia?). Ha ragione, non siamo più nel Ventennio: meglio procedere su basi scientifiche.
Vedo la scena, il suo computer sotto il poster dei generali argentini, il bustino di Mussolini sulla scrivania, Pinochet (il Vaticano l’abbia in gloria) sullo sfondo del pc.

Ma ora mi tolga una curiosità: non prova mai schifo sapendo che i suoi ordini discendono da alte disposizioni di delinquenti collusi con le peggiori mafie? Non ha mai un moto di repulsione sapendo che chi dispone in alte sfere è complice delle peggiori stragi (Bologna, Piazza Fontana, Brescia, Italicus… mai trovati i mandanti) degli ultimi 50 anni? Non le fa ribrezzo nemmeno un pochino sapere che i migliori ed i più onesti fra i suoi colleghi (Falcone, Borsellino, gli uomini di scorta…) sono stati trucidati proprio da quel potere da cui riceve ordini e stipendio? Ci pensi ed abbia il coraggio di guardare il mondo con i suoi occhi, non con i loro. Un caro saluto e prometto di tornare a trovarLa. Lei intanto venga quando vuole, la aspetto.”

ecco qui solo alcuni fra gli ultimi accessi da me osservati perché non ho voglia né tempo da perdere a starci dietro

13.04.10 – 15:53:52 – Presidenza del consiglio dei ministri Italia (Chrome 4.x Windows XP)
– post che dice che “IO STO CON EMERGENCY”
– miei post sul viaggio in Iraq

04.05.10 – 15:50:28 – Ministero dell’interno Italia (Firefox 1.x Windows 2000)
– controllo di routine, continuano i post sul viaggio in Iraq
– beccato post sui finanziamenti dell’Assessorato alla Cultura della Sardegna alla propaganda militare nel vergognoso Salone del Libro di Macomer.

05.05.10 – 14:47:43 – Ministero della giustizia- dip.org.gi.. Italia (Explorer 8 Windows XP)
– il giorno dopo il post viene rivisto insieme a un Superiore per verificare se ci siano gli estremi per il reato di Lesa Maestà.

25.5.10 – 11:05:09 – Ministero dell’interno Italia (Firefox 3.x Windows XP)
– controllo di routine, continuano i post sul viaggio in Iraq

giugno (visto, ma mi sono scordato di trascriverlo)
– post FB sulla cultura nella scuola e lo zio (sospetto pedofilo) della Gelmini

12.07.10 – 11:34:34 – Ministero dell’interno Italia (Firefox 3.x Windows XP)
– controllo di routine, petizione per i bambini Rom del Kosovo

11.08.10 – 10:21:17 – Ministero dell’interno Italia (Firefox 3.x Windows XP)
– post sulla legge Balilla. I sospetti vengono confermati.

Buon lavoro.

Ringrazio Monica Mureddu per questo filmato sul sito di Sardinia Innovation al festival Isola delle storie di Gavoi.

Ecco il link ad un’intervista di Cristiano Sanna sul sito di Tiscali – se, come appare a me, vi sembrerà bella, sappiate che lo si deve alla bravura del giornalista che, al telefono, ha saputo estrarre senso dal cumulo indifferenziato e confuso delle mie risposte.

Già l’avevano fatto con altrettanta bravura anche Paolo Merlini per la Nuova Sardegna e Daniele Barbieri per Liberazione e Piazza Grande (vedi post precedente)

Io ho certo avuto fortuna, ma resta che fare giornalismo così, parlando con tipi come me, è un’arte. Grazie ancora.

E già che ci siamo, solo per fare un po’ d’ordine, anche il post con un mio reportage e tutti i links che l’hanno ripreso.

Ed un’altra intervista dovuta all’intelligenza scavatrice di Daniele Barbieri sul suo bellissimo blog

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A causa della nube islandese, e nonostante una faticosa giornata sui treni per compiere comunque l’inutile tentativo di trovare un volo, devo annullare tutti gli incontri programmati per questa settimana in Sardegna.

Mi dispiace davvero.

 

Grigio di Baghdad 

di Alberto Masala
Parto da Baghdad con i suoi 1400 checkpoints in una triste prima mattina di pioggia che rende ancora più plumbeo il grigio del cemento e più fangosa la polvere marrone degli sterrati. Il grigio qui non è più un colore: è una condizione mimetica che pervade lo sguardo appiattendolo in visioni disperate. Anche il respiro è razionato a brevi dosi in un soffio d’angoscia senza mai distesa. Nell’ultimo tratto, mentre il Toyota s’infila nel percorso obbligato tra i blocchi di cemento, penso alla generosità di Nicola Calipari ed alla forza di Giuliana Sgrena che ha scelto di tornare fra questa gente. Era marzo, sono passati giusto 5 anni. Mi guardo attorno e non riesco a pensare ad altro. Dov’era appostato Lozano? A che punto del percorso ha sparato?… è un’orribile sensazione percorrere uno spazio dove qualcuno ha ucciso, è un peso che arriva al cuore come se la stessa terra rifiutasse di inghiottire quel momento e lo rendesse materia solida, pesante e difficile da attraversare. E non si arriva mai… 14 passaggi, gli ultimi, dall’accesso dell’aeroporto al portellone dell’aereo: mettiti in fila, passaporto, apri la valigia, fatti perquisire, chiudi la valigia, togli la giacca, vuota le tasche, passa al metal detector, qualcosa squilla… la cintura, i bottoni metallici della camicia… lo scanner… ok, rivestiti, rimetti tutto in tasca… avanti il prossimo. Posso partire dall’Iraq. Sono illeso, le uniche tracce che esporto stanno nel profondo e mi hanno solcato l’anima lasciando detriti incancellabili. Ho visto poco e quasi tutto dai finestrini del pullman che ci ha portava sempre scortato da due pickup pieni di armati.

– 1 aprile articolo di Paolo Merlini su “la Nuova Sardegna” (*v. nota)

– 3 aprile intervista di Daniele Barbieri per “Liberazione”

– e per “Piazza Grande” di maggio

– e, in seguito, aggiungo qui l’intervista di Cristiano Sanna Martini per Tiscali news

– e infine, un mio reportage


intanto in Iraq si continua ad uccidere
(*) nota all’articolo di Paolo Merlini sulla Nuova Sardegna.
Nel bell’articolo sulla “Nuova” di cui ringrazio ancora l’ottimo Paolo Merlini, ci sono un paio di imprecisioni dovute certamente a malintesi dato che tutto si è svolto rapidamente per telefono e non – come avrei preferito – per mail (scripta manent). Sul momento ho pensato di lasciar perdere e non dare importanza, ma dato che mi piace la precisione e stamattina mi sono svegliato dicendo nel dormiveglia: “No… No… No…”, ho pensato di fare questo breve errata corrige:
– 1°. “In the executioner’s house” (Nella casa del boia), il testo sulla guerra indirizzato a George W.Bush, non è uscito per la City Lights ma per la CC. Marimbo press – Berkeley. Questo per rispetto ai coraggiosi Editori e al grande Jack Hirschman che l’ha tradotto e sostenuto la diffusione.
– 2°. La sua presenza nelle vetrine della libreria City Lights (dunque il sostegno di  Lawrence Ferlinghetti) è vera, come nelle foto che Jack mi ha spedito. E fortunosamente era il 50° della Libreria/Casa Editrice. Nella pagina apparsa su Repubblica per la ricorrenza si accennava al ‘mito’, ma non al fatto che c’era un libro italiano esposto: il mio.
– 3°. Non è proprio esatto che altri italiani non siano stati pubblicati dalla casa editrice di San Francisco (Pavese, credo Montale, ed altri…) – al telefono mi riferivo alla collana in cui sono usciti gli scritti di Pasolini – tradotti da Hirschman e Richman, dal titolo “In Danger”…
– 4°. La domanda: “Progetti per il futuro?” mi ha colto di sorpresa e non sapevo cosa rispondere anche se di progetti ne ho parecchi. Impappinato, ho detto la prima cosa che mi è saltata in mente, la più recente nel mio archivio cerebrale… L’interesse e la traduzione di Jonathan Richman per “Alfabeto” mi è stato riconfermato da Jack Hirschman in Iraq. Ma è prematuro parlarne… se ne riparlerà fra qualche mese
Ancora un saluto a Merlini, giornalista che stimo e apprezzo davvero anche umanamente, ma: “è la stampa, bellezza…”