Ho riscritto Le ceneri di Gramsci per fare un resoconto a Pasolini con uno sguardo attuale.

Non mi paragono né mi sostituisco a lui.
Ho soltanto ricalcato il suo poema utilizzandone la struttura metrica e ritmica, citando anche, ma non tanto… perché la scrittura mi ha preso la mano.

È il mio punto di vista, oggi, a 53 anni dalle Ceneri di Gramsci.

Non mi preoccupa l’approvazione o la disapprovazione, il consenso o il dissenso, che susciterà questo scritto.

Spero invece che serva almeno da stimolo per leggere, o rileggere, uno dei testi poetici più significativi di Pier Paolo Pasolini.

scarica

Le ceneri di Gramsci
di Pier Paolo Pasolini

 


un contratto editoriale mi vincola a non poter più fornire il mio testo
Non è la nostra aria“… ma se vuoi contattarmi…

per leggere lo scritto di Francesca Falchi (che ringrazio…) scarica Soliana n.2 – febbraio 2008

 

perché ne scrivo? perché è un grande festival… e poi ci sono anch’io

Mayor Gavin Newsom
San Francisco Poet Laureate Jack Hirschman
the San Francisco Public Library
Friends of San Francisco Public Library
present

 

INTERNATIONAL GUESTS – The Poets
Hanan Awwad (Palestine)
Bei Dao (China)
Ferruccio Brugnaro (Italy)
Nicole Cage-Florentiny (Martinique)
Francis Combes (France)
Agneta Falk (England/Sweden)
Sinan Gudzevic (Croatia)
Sabah Jasim (Iraq)
Marc Bamuthi Joseph (USA)
Anna Lombardo (Italy)
Miguel Mendoza Barreto (Venezuela)
Alberto Masala (Sardinia)
Sarah Menefee (USA)
Cletus Nelson-Nwadike (Nigeria/Sweden)
Sotirios Pastakas (Greece)
Aharon Shabtai (Israel)
Carmen Yanez (Chile/Spain)

HOST
Jack Hirschman, Current SF Poet Laureate
CO-HOSTS
Lawrence Ferlinghetti, Former SF Poet Laureate
devorah major, Former SF Poet Laureate
Janice Mirikitani, Former SF Poet Laureate

Schedule of Events

Thursday, July 26th
6:30-8:30 p.m. – Outdoor Reading in Jack Kerouac Alley

Lawrence Ferlinghetti, Former SF Poet Laureate
Poetry Crawl in partnership with Litquake

Friday, July 27th
7:00-9:30 p.m. – Main Reading at the Palace of Fine Arts Theatre

Carmen Yanez
Bei Dao
Francis Combes
Nicole Cage-Florentiny
Sarah Menefee
Sabah M. Jasim
Anna Lombardo
devorah major
Sotirios Pastakas
Sinan Gudzevic
Lawrence Ferlinghetti
Marc Bamuthi Joseph

Saturday, July 28th
Branch Library Day – Readings at branch libraries

2:30-4:30 p.m. – Bernal Heights Branch – Anna Lombardo and Marc Bamuthi Joseph
2:30-4:30 p.m. – Caffé Trieste – Sabah Jasim and Lawrence Ferlinghetti
3:30-5:00 p.m. – Bayview/Anna E. Waden Branch – devorah major and Francis Combes
3:00-5:00 p.m. – Excelsior Branch – Carmen Yanez and Bei Dao
3:00-5:00 p.m. – North Beach Branch – Sarah Menefee and Sinan Gudzevic
3:00-5:00 p.m. – Sunset Branch – Sotirios Pastakas and Nicole Cage-Florentiny

7:00-9:30 p.m.
Main Reading at the Palace of Fine Arts Theatre

Hanan Awwad
Miguel Mendoza Barreto
Ferruccio Brugnaro
Cletus Nelson-Nwadike
Janice Mirikitani
Agneta Falk
Aharon Shabtai
Maram Al Masri
Alberto Masala
Jack Hirschman

Sunday, July 29th
North Beach Poetry Crawl – Locations throughout North Beach

12:30-1:30 p.m. – Beat Museum – Cletus Nelson-Nwadike and Agneta Falk
2:00-3:30 p.m. – Purple Onion – Miguel Mendoza Barreto and Janice Mirikitani
4:00-5:30 p.m. – Caffé Trieste – Hanan Awwad and Ferruccio Brugnaro
6:00-7:30 p.m. – City Lights – Aharon Shabtai and Maram Al-Masri
8:00-9:30 p.m. – Live Worms Gallery – Alberto Masala and Jack Hirschman

Niente. Nessun segnale. Neanche un soldo.

Cari amici, ho aspettato a ringraziarvi della vostra presenza solidale in attesa di segnali più concreti.
Ed ora sono arrivati: segnali di silenzio. Che nei codici comunicativi della politica, soprattutto in Sardegna, sono segnali di alterigia e disprezzo.
Per il nostro progetto? Non credo. Neppure lo conoscono… potrei sbagliarmi, ma sono convinto che non l’abbiano mai guardato.
Qualcosa di personale? Molto difficile. A scanso di malintesi involontari, non ho dati per pensarlo. Chi, come noi, procede alla luce del sole, normalmente non si aspetta di avere nemici.
Segnale politico? Impossibile: un’idea basata sul riscatto di una zona interna con progetti artistici e culturali non può essere politicamente sbagliata. Per nessuno che dica di governare.

Comunque, ciò che abbiamo ottenuto è silenzio… Nessuna risposta… Nulla…

Un silenzio accidioso? inerte? Non più… no: è ormai diventato astioso e punitivo. Perché?

Un detto popolare indicherebbe chiaramente la direzione in cui rivolgere lo sguardo:addaghi l’iscumbatas cun su giagu bi ‘essit soru meda e casu pagu (quando finalmente tenti di quagliare, viene fuori molto siero e poco formaggio)…

Dunque, per non lasciarmi trasportare da sfumature devianti, ne deduco che: avendo provato a quagliare da ben quattro anni e vedendo che si ottiene poca sostanza, mentre sempre più si evidenzia la figura decisionale del Presidente Renato Soru, provo ad indirizzargli il seguente messaggio.


Egregio Presidente,

visti i risultati negativi del nostro rapporto con le Istituzioni da Lei rappresentate, tento con questo autodafé di analizzare le mie mancanze, le chiedo anticipatamente scusa, spero vivamente di essere da Lei perdonato.

Forse ho mancato geograficamente.
Ma la distanza non può essere un parametro… Marcello abita a pochissima distanza da casa mia, eppure fa il progetto di Gavoi… e, per essere precisi, in linea d’aria io sono più vicino di lui alla Sardegna di almeno tre o quattrocento metri. Mi favoriscono anche i sensi unici: ci metto un po’ meno ad arrivare in aeroporto. Non parliamo poi di Paolo: lui abita addirittura un quartiere più in là. Se ragionassimo così, dovrebbe organizzare Berchidda in Veneto. E poi, nonostante una Entità Perversa cerchi di impedirmelo (ma prima o poi scopriremo chi è…), io sto ostinatamente cercando di tornarmene in Sardegna.

Allora ho mancato socialmente.
Ma anche qui la colpa non è mia: ho la consapevolezza di non essere adatto per stare a corte. La colpa è di mia madre, che mi ha condizionato fin dalla nascita dicendomi:Ricordati: noi non dobbiamo niente a nessuno. Tutto quello che vedi qui viene dal lavoro di tuo padre“.
E come può crescere un bambino allevato in maniera così distorta? Se poi si aggiunge che vengo dalla cultura dell’interno, pastori… gente senza padroni che, almeno ai miei tempi, non chinava mai la testa… Non mi si può imputare le colpe di una società così fatta… Sarebbe come rimproverare ad un viado brasiliano di essere cresciuto per strada. Che colpa ne ha? Io sono nato lì. Fra i duri sardi dell’interno. Ormai è troppo tardi per porvi rimedio. Mi perdoni… Ho anche provato a correggermi, ma senza riuscire.
Le racconto un episodio chiarificatore.

Una quindicina d’anni fa la mia agente, agendo (per questo si chiamano agenti) sui miei sensi di colpa, mi convinse che un poeta deve frequentare i salotti, stare con la gente che conta. Se non lo fa, non esiste, e la poesia ci perde. Io, sebbene scettico, dubbioso, titubante… ma volonterosamente spinto dal senso del dovere… accettai un invito.
Una bellissima villa sui colli, salone con caminetto centrale aperto su due lati (le passo un’idea d’arredamento). Un pranzo pantagruelico: già agli aperitivi ero satollo. Se aggiunge il fatto che da trent’anni non pranzo più se non per dovere di cortesia… può immaginare in quali condizioni mi trovavo. Stordito dai fumi dell’alcool (almeno dieci assaggi di vini diversi) e devastato dall’assalto spietato dei succhi gastrici, dopo le innumerevoli portate cominciai a sentire la palpebra pesante. Ebbene: un qualche Lucifero aveva predisposto proprio dietro le mie spalle la sedia a dondolo padronale. Un trono enorme, ottocentesco, davanti al camino scoppiettante. Vi caddi quasi privo di sensi e dormii profondamente per almeno tre ore disattendendo completamente le aspettative dei numerosi ospiti che avrebbero voluto un poeta attivo, compiacente, divertente, à la page, all’altezza della situazione. Ma, come lei certamente sa, per definizione carmina non dant panem. E se il poeta non è allenato al pane, s’immagini al companatico! Il disastro era completo: spero almeno di non aver russato.
A mia discolpa devo dire che i cortesi ospiti non facevano niente per tenermi sveglio. Un dato ormai verificato è che la noia e la banalità pervadono i consessi di chi, troppo preso ad accumulare danaro e potere, non ha avuto tempo per coltivare lo spirito. Non bisogna fargliene una colpa, ma – par condicio – chiedo che non venga nemmeno fatta una colpa a chi, come me, a corte si annoia. Ci ho provato: non ci riesco. L’agente mi mollò quel pomeriggio stesso senza nemmeno salutarmi. Da allora, per non ripetere la brutta figura, evito tutte le corti e frequento solo persone che intellettualmente riescono a tenermi sveglio.

Presidente, mi appello alla sua comprensione: gli Asunesi non devono pagare per me, non hanno peccato. Non sanno nemmeno di questa lettera. Punisca solo me: decida come devo comportarmi per sanare il mio deficit di adattabilità sociale e proverò a farlo. Ho tanta buona volontà.
Poi, se Le rimarrà tempo, umilmente Le parlerò anche di progetti… Scusi ancora se ingenuamente ho avuto la presunzione di pensare che, come lasciava intuire il suo programma elettorale (da me apertamente sostenuto), finalmente si potesse partire dalla dignità delle idee….
Non so proprio stare a corte.

Prima di congedarmi, le chiedo un segnale di magnanimità, ne ho davvero un urgente bisogno:
sto per andare a San Francisco, invitato ufficialmente dal Sindaco Gavin Newsom. Sarò la Sardegna nel Festival Internazionale di quella Capitale mondiale della poesia. Senza il Suo benevolo sguardo su di me, mi sento inadatto… Già da molti anni rappresento immeritatamente la Sardegna in contesti internazionali. Ormai ho paura di essere sfuggito al Suo paterno controllo. Mi sento solo… La prego, mi aiuti a riprendere coscienza della realtà: mi affianchi qualcuno di Sua fiducia, magari proprio chi abitualmente Le riferisce del PROGETTO ASUNI… quella mente illuminata mi insegnerà a comportarmi nel consesso degli umani.

Se non lo farà, mi avrà sulla coscienza.

Con deferenza,
Alberto Masala
rogo – inquisizione iberica

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i siti che hanno ripreso la lettera – li ringraziamo moltissimo
agli altri non presenti in questa lista, che non abbiamo individuato o non ci sono stati segnalati, chiediamo scusa

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ps. – da alcune reazioni telefoniche mi accorgo che dei passaggi potrebbero essere malintesi. Credevo non ci fosse bisogno di chiarire che:
  1. auguro LUNGA VITA a Marcello e Paolo ed ai festival di Gavoi e Berchidda! Non solo non sono geloso, ma sono SINCERAMENTE felice che procedano bene. Ci mancherebbe…!!!
  2. sto parlando di progetti che da QUATTRO ANNI esistono e non trovano udienza da parte di chi ha il DOVERE politico e amministrativo di conoscere. Ci piacerebbe portare le istituzioni ad un tavolo di confronto sul PIANO DI SVILUPPO del territorio – ASUNI HA FATTO SCELTE IMPORTANTI – il problema dei finanziamenti viene dopo.
  3. NIENTE DI PERSONALE col Presidente Soru o col governo regionale, ma cosa c’è di sbagliato nel cercare di proporre un metodo politico aperto e corretto su un progetto di cui dovrebbero andare orgogliosi e che invece stupidamente ignorano?

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Asuni è un comune di 397 abitanti al centro della Sardegna

l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Sandro Sarai,ha votato che la destinazione produttiva del paese sia la cultura

per chi non conosce il PROGETTO ASUNI ecco qui uno schema MOLTO sintetico

clicca sull’immagine per ingrandire

agli amministratori, al pubblico

ASUNI 2007
festa della letteratura e delle arti
(Parole e visioni intorno al viaggio)


quarto anno: la sussistenza

Siamo al quarto anno: quello della transizione. Dopo tanta attività, proposte progettuali, presenze artistiche rilevanti… dopo tanto dispendio di energia produttiva, ancora non abbiamo la certezza di poter proseguire: non siamo entrati nel piano dei finanziamenti regionali, sussistiamo in maniera precaria, non ci è dato di progettare con tempi che rispettino la coerenza di un programma e la lungimiranza di uno sguardo non occasionale.

Eppure finora, grazie all’investimento professionale della direzione, agli sforzi esemplari dei volontari e delle Associazioni, a un impegno davvero grande dell’Amministrazione Comunale (che, ricordiamo, ha destinato il paese di Asuni alla produzione di cultura) ce l’avevamo fatta. Il primo anno l’idea guida era quella della migranza, il secondo della appartenenza, il terzo della memoria.

Quest’anno il tema portante sarebbe stato il confronto fra cultura metropolitana e rurale, le nuove tribalità urbane e quelle tradizionali, la relazione ideale fra le due periferie: quella dei grandi centri e quella geograficamente decentrata.

Ma abbiamo dovuto rinunciare all’idea prevista.

Ancora una volta non sono arrivati finanziamenti. Poeti e scrittori, artisti visivi con progetti specifici, musicisti, performers, attori, laboratori… niente di tutto ciò è stato visto o valutato di livello adeguato dagli operatori pubblici della cultura.

Questo non ci offende – non si installa artificiosamente uno sguardo in chi non lo coltiva – ci lascia soltanto una profonda amarezza che viene dal riconoscere un’assenza di attenzione, una superficialità da parte di chi dovrebbe rapportarsi con la sostanza delle idee, mentre sconfortevolmente ancora non è capace di distinguere un progetto da una kermesse, un pensiero da un atto che non ha altro valore che quello di attingere in maniera puramente tecnica alle agende dei promoters di spettacolo.

Due anni fa, per il convegno di Ghilarza, facemmo arrivare una lettera al Presidente Soru chiedendogli di riflettere sulla questione, di voler differenziare lo spettacolo dalla cultura, di saper riconoscere i progetti… Un’idea che probabilmente gli apparteneva, o da cui attinse immediatamente senza citare la fonte, dato che aprì il convegno sulla cultura esprimendo il medesimo concetto. Ebbene: da allora niente è cambiato.

Intanto noi procediamo nella sostanza tralasciando, forse troppo colpevolmente, di coltivare amicizie politiche che ci possano rendere il cammino più agevole. Ma il nostro stile è quello di pretendere un confronto aperto sui progetti e non rinunceremo ad imporre questo paradigma fondamentale. Siamo certi della nostra differenza, della qualità delle idee. Riconsegnamo il problema della capacità di uno sguardo sull’intelligenza a chi istituzionalmente dovrebbe assumerne l’incarico: sta a loro essere capaci di vedere, non a noi di pietire finanziamenti che crediamo dovuti.

Quest’anno aprirà LOGOS (luoghi, pensiero… il pensiero dei luoghi), un Centro residenziale di produzione artistica e progettazione culturale. Un ulteriore passo nell’affermazione di dignità di un villaggio dell’interno che decide di produrre cultura. E qui ripetiamo lo slogan che ci ha condotti finora e che qualifica l’etica di un progetto-guida (non siamo noi a definirlo così) in un rapporto reale ed equilibrato col territorio secondo un modello di sviluppo sostenibile per conservare dignità, coscienza etica e tensione partecipativa nei suoi abitanti.

LOGOS produrrà e distribuirà le sue produzioni (musica, arti visive, letteratura) di livello internazionale. Un corso di formazione farà crescere competenze e professionalità gestionali in alcuni giovani della zona. Rinviamo le informazioni a fra poco, quando il discorso si farà concreto.

Intanto il Progetto Asuni resiste, Asuni FilmFestival è alla terza edizione ed i cantieri procedono: nuovi servizi, il recupero delle strutture abitative e di accoglienza – la miracolosa nascita di 120 posti letto in un paese di 397 residenti – fanno sperare e producono nuovo coraggio. La rete dei rapporti con la zona si estende come avevamo annunciato: cominciamo a pensare di poter offrire servizi al territorio.

Caro pubblico di Asuni, siete cresciuti con noi, ci avete sostenuto, gli artisti che abbiamo ospitato in questi tre anni sono ripartiti commossi dall’accoglienza e toccati da un ascolto preparato e profondo che ormai ha raggiunto livelli di eccellenza. Quest’anno vi chiediamo di comprendere: senza finanziamenti non si può programmare e noi vi abbiamo abituati ad un’offerta culturale attenta, non casuale. È troppo tardi per attuare il progetto di arti visive, tante altre cose mancheranno, soprattutto la coerenza che ci ha sempre distinti. L’unico punto su cui non arretreremo è la qualità delle proposte. Ma sappiate che è un anno di passaggio, dimostrativo, non programmato, di sussistenza appunto. Se arriverà un tardivo finanziamento, faremo festa insieme, come sempre, alle Domus de Janas, nelle lollas, all’anfiteatro.

Con la speranza che la Sardegna riesca a decolonizzarsi ed a produrre pensiero dell’arte e della cultura in modo non subordinato.

sperando di riabbracciarvi anche quest’anno

la popolazione di Asuni
Sandro Sarai, il sindaco
Alberto Masala, il direttore artistico

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i siti che hanno ripreso la lettera – li ringraziamo moltissimo

l’altra voce (Francesca Falchi)
auroratomica (Francesca Falchi)
Michela Murgia
Sorelle d’Italia (Michela Murgia)
Smemoranda.it (Antonio Incorvaia)
Oristanesi.it (Marco Piras)
nakkiolo (Matteo Miavaldi)
emigrati sardi
su barralliccu
spettacolo sardegna
CUEC (Mario Argiolas)
Patrizia Caffiero

agli altri non presenti in questa lista, che non abbiamo individuato o non ci sono stati segnalati, chiediamo scusa

 

ore 19 – casa del jazz – viale di porta ardeatina 55 – roma


live in Bologna –
parco di villa angeletti “il barrio” – via Carracci


Libreria MODOinfoshop

sabato 14 aprile – dalle ore 18,00 in poi


Beats & Friends
fotografie di Michele Corleone
con quattro illustrazioni di Gianni Placido


mostra fotografica curata da Studiocutup
in collaborazione con Libreria MODOinfoshop

ore 18,00: inaugurazione con Alberto Masala e Michele Corleone happening poetico e ascolti di inediti sonori tra Ginsberg, Clash e Dylan

ore 22,00: proiezione del film PULL MY DAISY di Robert Frank e Alfred Leslie, introduce Monica Dall’Asta


fotografie ed illustrazioni saranno in esposizione nei due locali fino al 10 maggio


::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
MODO infoshopInterno 4 Bologna – Via Mascarella 24/b e 26/a – Bologna
info: tel. 051/5871012
www.modoinfoshop.comwww.myspace.com/modoinfoshop




ABSOLUTE POETRY
Cantieri Internazionali di Poesia

(Monfalcone, 21 / 24 marzo 2007)

Direzione Artistica: LELLO VOCE

programma

21 marzo
ore 10.30 – Galleria Comunale d’Arte Contemporanea
La poesia italiana contemporanea
Edoardo Sanguineti incontra gli studenti
Conduce Cristina Benussi (Università degli Studi di Trieste)

ore 16.00 – Galleria Comunale d’Arte Contemporanea
La poesia slovena contemporanea nel Friuli Venezia Giulia
A cura delle Associazioni Culturali “Tržič” e “Jadro

ore 20.45 – Teatro Comunale
Gian Mario Villalta
Tracy Splinter (Sudafrica – Germania)
Edoardo Sanguineti / Stefano Scodanibbio
in Postkarten e Alfabeto apocalittico
Badara Seck (Senegal) / Luigi Cinque / Rita Marcotulli (Italia)

22 marzo
ore 10.30 – Galleria Comunale d’Arte Contemporanea
La poesia italiana contemporanea
Patrizia Valduga incontra gli studenti
Conduce Cristina Benussi (Università degli Studi di Trieste)

ore 16.00 – Galleria Comunale d’Arte Contemporanea
Presentazione di Slam! Antologia europea del Poetry Slam
Intervengono Lello Voce e Sparajurij Lab.

ore 20.45 – Teatro Comunale
Christian Sinicco / Baby Gelido
Patrizia Valduga
Alberto Masala / Serge Pey (Francia)
Lemn Sissay (Regno Unito)
John Giorno (U.S.A.) / Luigi Cinque

23 marzo
ore 10.00/13.00 e 15.00/18.00 – Galleria Comunale d’Arte Contemporanea
Absolute BlogMeeting
incontro tra i blog italiani di poesia
a cura di Christian Sinicco e Adriano Padua

ore 18.30 – Galleria Comunale d’Arte Contemporanea
Presentazione del libro The Winsdom of Witches e del DVD 9 poems in Basilicata
Intervengono John Giorno, Jonny Costantino (curatore), Domenico Brancale (traduttore) e Antonello Faretta (regista)

ore 20.45 – Teatro Comunale
Ivan Crico / Tullio Angelini e Carlo Mariani
Lucilla Giagnoni / Alessio Bertallot in Disco Inferno – Absolute Issue su testi di Dante e postille in versi di Gabriele Frasca, Rosaria Lo Russo, Aldo Nove, Tommaso Ottonieri, Lello Voce
Ursula Rucker in concerto (U.S.A.)

24 marzo
ore 10.30 – Galleria Comunale d’Arte Contemporanea
La poesia italiana contemporanea
Aldo Nove incontra gli studenti
conduce Cristina Benussi (Università degli Studi di Trieste)

ore 20.45 – Teatro Comunale
“Renga” cittadina – Performance del Laboratorio Fare Teatro
Luigi Nacci / Sergio Sigoni
Aldo Nove
Accidents Polipoètics (Spagna)
Enzo Jannacci in concerto

Videofondali live di Giacomo Verde

notizie, info e links: www.absolutepoetry.org

 

POETI DA MORIRE
Scritti dal braccio della morte e contro la pena capitale

a cura di Marco Cinque

prefazione: Margherita Hack


illustrazione in copertina: Lawrence Ferlinghetti

illustrazioni all’interno: Dominique Green

controcopertina: Vauro

traduzioni: Grazia Guaschino

Giulio Perrone Editore – Roma, 2007 – 12,00 €

Autori e autrici dai bracci della morte degli Stati Uniti:

Clarence Ray Allen, Fernando Eros Caro, Caryl Chessman, Charles Culhane, Joe Duncan, Kenneth Eugene Foster Jr., Dominique Green, Karl L. Guillen, Richard Wayne Jones, Anthony Haynes, Bobby Ray Hopkins, Lynda Lyon, Reginald Sinclair Lewis, Roger W. Mc Gowen, Debra Jean Milke, Paul Rougeau, Jack Ruzas, Dean D. Thomas, Robert Wallace West.

Autori e autrici nazionali e internazionali contro la pena di morte:
Alberta Bigagli, T. F. Brhan, Marco Cinque, Geraldina Colotti, Erri De Luca, Tommaso Di Francesco, Flavio Fracasso, Enrico Gasperi, Lance Henson, Jack Hirschman, Maria Jatosti, Vivian Lamarque, Alberto Masala, Carlos Mauricius, Alberto Moravia, Ibrahim Nasrallah, Igiaba Scego, Màrcia Théophilo, Janine Pommy Vega, Leila Wadia.

Ringraziamenti:
Si ringraziano tutte le autrici e gli autori che a vario titolo hanno contribuito a realizzare questa antologia, il Comitato Paul Rougeau per il sostegno e l’impegno alla realizzazione e divulgazione del progetto editoriale e tutti i prigionieri in attesa dell’esecuzione capitale che hanno così generosamente partecipato.

Diritti:
I diritti d’autore di “Poeti da morire” saranno destinati in parti eguali sia alla causa del prigioniero di ascendenza Yaqui, Fernando Eros Caro (condannato a morte e rinchiuso da più di 20 anni nel penitenziario di San Quentin, in California), che al Comitato Paul Rougeau, che utilizzerà i proventi per sostenere le cause dei condannati a morte negli Usa.

Nota del curatore
Metà degli autori che hanno pubblicato in questa raccolta poetica corrono il serio rischio di essere assassinati premeditatamente da qui a qualche anno. Alcune di queste voci, purtroppo, sono già state spezzate lasciandoci solo la loro eco attraverso la parola scritta. La prima parte del volume comprende dunque testi degli stessi prigionieri, donne e uomini, rinchiusi nei bracci della morte statunitensi.
Quando la pena capitale, a prescindere dalle questioni d’innocenza o colpevolezza, viene raccontata da chi la vive quotidianamente sulla propria pelle, coloro che ascoltano iniziano a capire che dietro ciascuno dei numeri di matricola con acclusa
la data di scadenza c’è, in realtà, un essere umano che vive, respira, pensa, sogna, prova sentimenti ed è persino capace di tradurli in poesia.
Leggete dunque questi versi, recitateli, gridateli se necessario nelle strade, nelle scuole, nelle piazze. L’omicidio legalizzato verrà così messo a nudo nella sua crudeltà, inutilità, iniquità.
Ad accompagnare le voci dei condannati, nella seconda parte del volume, ci sono anche i contributi generosi, per lo più inediti, di autori nazionali e internazionali, a testimoniare il loro impegno contro una barbarie che nega qualsiasi
ipotesi di ravvedimento e di perdono.
Che si chiami guerra, terrorismo o pena di morte, l’uccisione pianificata dell’uomo sull’uomo si basa sempre sul principio vendicativo dell’occhio per occhio. Se non riusciremo ad estirpare sin da ora e sin da noi stessi questo ferale principio, saremo prossimi ad un’umana cecità, al buio della ragione, al trionfo della bestia.

Marco Cinque

Date presentazioni “poeti da morire”

venerdì 23 marzo (Marco Cinque, Maurizio Carbone e i poeti di verba volant)
mattina: Belluno – incontro con scuole medie superiori
sera: Limana, Sala incontri del Comune
– h. 20,30
sabato 24 marzo (Marco Cinque e Maurizio Carbone)
Zola Predosa, sala incontri del comune – h. 17,00
venerdì 13 aprile
Teatro del liceo Morgagni a Roma – h. 21,00
con: Marco Cinque, Maurizio Carbone, Pino Pecorelli, Stefano Cinque (le musiche)
Marcia Theophilo, Igiaba Scego, Tommaso Di Francesco, Maria Jatosti (autori e autrici)
8 – 12 maggio
– mattine (Marco Cinque e Maurizio Carbone): 4 incontri sulla pena di morte con le classi della scuola media Grazia Deledda di Alghero
11 maggio, Auditorium Grazia Deledda – Scuola Media di Alghero – h. 20,30
12 maggio, Centro sociale di Ossi con i ragazzi della Consulta Comunale – h. 20,30