è andata via luminosamente

Janine Pommy-Vega, poetessa ed amica, grande compagna di letture, testimone dell’ultima generazione della Beat Generation, è morta nel corpo abbandonando la sofferenza e lasciandoci una grande eredità di poesia. Non ho parole di dolore che possano essere più profonde del suo stesso canto. Addio cara Janine.

Janine Pommy-Vega
in una registrazione del 2010 a Sarajevo
dall’archivio di Casa della Poesia di Baronissi

il sito di Janine

dall’album Resuggontu degli StranoS ElementoS

un’intervista prima del concerto di Bologna

Anteprima

 

Il n.4 di Vanitas Magazine è uscito a New York con la copertina di Francesco Clemente. E’ uno speciale sulla traduzione letteraria. Contiene 2 pagine estratte dal mio Taliban grazie alla grande traduzione che ne ha fatto Jack Hirschman.

 

 

 

 

e, sempre a proposito di USA, sono presente con un testo – anche questo tradotto dal caro Jack Hirschman – nel n. 32 della rivista di Oakland (CA), Left Curve


questo post sul blog di Andrea Pomella mi ha sorpreso, commosso e un po’ imbarazzato

e sono sorpreso, imbarazzato, commosso… anche per la qualità dei commenti

grazie ad Andrea
grazie a tutti

Gentile Signora Sonia Gandhi,

Lei, che ha a radici nel Paese in cui viviamo, è stata ed è da tempo una delle figure più importanti e influenti della politica di una nazione laica tanto grande, complessa e piena di energia come l’India.

Per questa ragione noi, intellettuali, poeti, artisti e scrittori italiani ci rivolgiamo a Lei e le chiediamo di intervenire in aiuto di una grande scrittrice, nota in tutto il mondo e perseguitata da tempo per la sola colpa di amare la libertà e di combattere, da non credente, in nome dei diritti e della dignità delle donne di tutto il mondo: Taslima Nasreen.

Come Lei certamente sa Taslima Nasreen è di lingua e cultura bengalese, e da tempo le viene impedito di vivere nel suo paese, il Bangladesh, a causa delle minacce e delle pressioni dei gruppi di integralisti musulmani che le hanno scagliato contro ben due fatwah e posto diverse taglie sulla sua testa, per punire il suo orgoglio e contrastare la battaglia per la libertà e l’uguaglianza di tutti gli esseri umani.

Nonostante questo, Taslima Nasreen gira tutto il mondo per far conoscere la grandezza e la ricchezza della sua terra, della sua cultura, della sua lingua, senza per questo rinunciare ad esprimere liberamente il suo pensiero, senza temere di criticare ciò che qualsiasi società civile rifiuterebbe: la schiavitù della donna, i soprusi contro la sua intelligenza, la sua sensibilità e il suo corpo, nonché gli abusi da parte di un regime autoritario e teocratico.

Dal 2004 fino a poco tempo fa, Taslima Nasreen viveva in esilio in India, paese che considera la sua patria adottiva, ma sin dal giorno del suo arrivo non si sono fatte attendere le minacce, le aggressioni, le campagne stampa diffamatorie orchestrate da gruppi integralisti musulmani. Questi attacchi hanno fatto sì, infine, che la scrittrice venisse allontanata anche dall’India.

Da quel momento non le è più consentito di fare ritorno nella sua casa a Calcutta, dove sono ancora tutti i suoi beni, i suoi libri, ogni cosa che le appartiene, materialmente e sentimentalmente.

Noi – che svolgiamo un lavoro tanto simile a quello di Taslima – possiamo soltanto immaginare quale terribile ferita, quale irrimediabile danno possa causare nella vita di una scrittrice l’esilio forzato, la lontananza imposta dalla propria lingua, il violento strappo che separa dalle radici a cui si sente di appartenere.

Taslima non vuole vivere in Occidente, vuole tornare a risiedere là dov’è nata, nel subcontinente indiano. Se le fosse consentito di tornare a vivere in India, Taslima potrebbe fare molto di più nella lotta che da tempo la impegna per la difesa della dignità delle donne e per la diffusione della democrazia e dei diritti umani, ideali che sappiamo anche Lei condivide.

Taslima ha già provato due volte a tornare in India, ma non appena arriva le viene comunicato l’ordine del Governo indiano di lasciare il paese.

Troviamo tutto ciò scandaloso e indegno. Noi abbiamo la concreta speranza che Lei, Signora Gandhi, voglia intervenire affinché a una così importante scrittrice e poetessa, che da anni mette in gioco la sua vita in nome della libertà e della democrazia, sia infine permesso di tornare nella sua casa, tra la sua gente, circondata dal suono della sua lingua, nell’unico luogo dove, com’è suo diritto, lei desidera vivere.

Lei, Signora Gandhi, è uno dei principali leader di un paese democratico e noi tutti, artisti, intellettuali e scrittori italiani, ci aspettiamo che faccia qualcosa per difendere il diritto di Taslima a tornare a casa, a dispetto di tutte le pressioni e le prepotenze dei fanatici, nemici della libertà e della convivenza.

Nel ringraziarLa della sua attenzione, Le inviamo i nostri più distinti saluti,

Lello Voce, Wu Ming, Valerio Evangelisti, Tiziano Scarpa, Nanni Balestrini, Ermanno Cavazzoni, Dima Saad, Paolo Repetti, Franco “Bifo” Berardi, Gianni Biondillo, Beppe Sebaste, Giorgio Vasta, Gabriele Frasca, Laura Pugno, Stefano Tassinari, Maria Rosa Cutrufelli, Kai Zen, Franco Buffoni, Luigi Nacci, Guido Barbujani, Simone Regazzoni, Giaime Alonge, Giovanna Cosenza, Marco Palladini, Tiziana Colusso, Chiara Daino, Guglielmo Pispisa, Monica Mazzitelli, Sergio Paoli, Nino G. D’Attis, Rossella Macchia, Giacomo Verde, Rosaria Lo Russo, Claudio Calia, Alberto Garlini, Maria Valente, Alberto Masala, Vanni Santoni, Simone Sarasso

da qui per aderire all’appello

Finita di improvvisare alle 14,07 in risposta (affettuosa) a Nanni Falconi su Corona de Logu. E’ scritta in logudorese di Pattada, lingua di Nanni, in endecasillabi per essere cantata “a tenore”, e se qualcuno tenta di normalizzarla nde li sego sas francas a mossu (gli stacco le mani con un morso).

qui sotto il testo

Ancora »

un appello di Raffaella Marzano e Sergio Jagulli

Cari amici,
come ormai molti di voi già sanno, Casa della poesia vive un momento di grande difficoltà, pur continuando a svolgere le proprie attività e i propri progetti.
A voi, amici di Casa della poesia, appassionati frequentatori, o simpatizzanti da lontano, amici dei nostri amici poeti, il nostro appello: aiutateci a r/esistere con un gesto semplice e piccolo, acquistando per voi, per un regalo, per i vostri amici del cuore, uno o più libri della Multimedia Edizioni.
È questa la maniera di darci autonomia e l’aiuto di cui ora abbiamo bisogno. Richiedeteli direttamente a noi o andando nell’E-STORE del nostro sito
Siamo certi di avere il vostro aiuto e di ricambiare continuando a portarvi tanti progetti e la grande poesia nazionale ed internazionale.
Aspettiamo con fiducia vostre notizie e per chi “vive in zona” vi aspettiamo per un caffè, un tè, un bicchiere di vino, una grappa, nella nostra nuova “casa”.

Saluti
Raffaella Marzano & Sergio Iagulli

Per chi volesse saperne un po’ di più

Casa della poesia
via Convento 21/A
84081 Baronissi (SA) – Italia

30. Gennaio 2007 · Commenti disabilitati su La signora della memoria · Categorie:blog news, di poesia · Tag:, , ,

giovedì 1 febbraio – ore 20.30
nella Biblioteca Comunale E. De Amicis
Piazza Giovanni XXIII, 2 – Anzola dell’Emilia

presento una lettura di Carmen Yanez

Come nel mandato machadiano, Carmen Yáñez ha fatto poesia lungo la strada. Un percorso esistenziale che comincia nel 1975, quando scompare nelle mani della polizia politica di Pinochet. Scampata all’inferno di Villa Grimaldi (la casa segreta della sinistra DINA), rimane nella clandestinità finché nel 1981, via Argentina e sotto la protezione dell’ONU, prende la via dell’esilio diretta in Svezia dove vive fino al 1997. In Svezia inizia a pubblicare la sua poesia. Nel 1982 esce la raccolta Cantos del camino e negli anni successivi su riviste svedesi e tedesche. Dal 1990 comincia a essere pubblicata anche in Cile. Durante la sua permanenza in Svezia, partecipa alla creazione di vari laboratori letterari. Più della nostalgia, l’elemento che contraddistingue la sua produzione di questi anni è la palpabile presenza di una geografia nuova. La luce e la sua mancanza. Gli inverni bianchi e gli inverni verdi. Il freddo e il ricordo del caldo. Donna del Sud nel Nord, Carmen Yáñez trova nella lingua che ha portato con sé dal Cile il suo estremo rifugio. Nel 1997 ritrova il suo primo amore, dopo venti anni e ventimila chilometri di distanza dal luogo in cui si erano visti l’ultima volta. Dal Cile alla Germania, dove si rincontrano e decidono di tornare a vivere insieme sulla costa asturiana, a Gijón. Il marito, il celebre scrittore Luis Sepùlveda, ha detto di lei che scolpisce poesie con la pazienza di un’orafa.

bibliografia

Pubblica il suo primo libro in Spagna (1998) con l’Ateneo Obrero di Gijón, Colección Deva, “Paisaje de Luna Fría”, tradotto in italiano e pubblicato da Guanda nel 1998.
Sempre per Guanda, nel 2001 pubblica “Abitata dalla memoria” e nel 2006 “Tierra de Manzanas”, per la collana Fenice Contemporanea. “ Nello stesso anno 2006 in Spagna, esce Alas del viento” (ed. Elogio del Horizonte) tradotto in Francia dall’Atelier de traduction D’espagnol presso La Maison des poètes et des Écrivains di Saint Malo.
Premio di poesia “Nicolás Guillén” 2002. Fa parte del comitato di redazione della rivista del Salón del Libro Iberoamericano di Gijón, Asturias, in Spagna.

rassegna Fili di parole, II edizione, promosso dalla Zona bibliotecaria
Associazione intercomunale Terre d’acqua
Ingresso libero

Per informazioni – Servizio cultura – 051 65 02 157/158


IL BARRIO

Rassegna di Arte, Musica, Spettacoli
Parco di Villa Angeletti, Bologna
lun 19 giugno – alla Libreria Multiculturale, ore 20
Alberto Masala incontra Valerio Guizzardi


“Parlo dei detenuti….”

Immigrazione incarcerata, neoliberismo e carcerizzazione dell’esclusione sociale, sistema-carcere come regolatore del conflitto sociale in Italia e nell’occidente capitalistico.
“… e intanto scrivo sulle sbarre della gabbia
una speranza a scoppio ritardato…”

dopo l’incontro, lettura di Alberto Masala

la libreria è a cura di MODO INFOSHOP INTERNO/4
il Barrio – Rassegna di arte, musica e spettacoli

a cura di Mia Lecomte, è appena uscita la raccolta Ai confini del verso. Poesia della migrazione in italiano
Firenze, Le Lettere 2006.
Postfazione e bibliografia generale di Franca Sinopoli.

La letteratura della migrazione in italiano, nata all’inizio degli anni novanta a opera di quegli scrittori stranieri che, stabilitisi in Italia, hanno iniziato a scegliere la nostra come lingua d’espressione letteraria, sta assumendo sempre maggiore importanza nella realtà culturale del nostro paese, come in altri di più antica e consolidata immigrazione è già accaduto: gli scrittori migranti sono gli artefici di una radicale trasformazione, in termini tematici e linguistici, del panorama delle letterature nazionali.
Ai confini del verso. Poesia della migrazione in italiano raccoglie in maniera sistematica e aggiornata, con tutti gli approfondimenti critici, la produzione poetica italofona di molti tra gli autori migliori: venti voci da diversi paesi del mondo per suggerirci nella nostra lingua l’avanguardia della nostra poesia.

Ubax Cristina Ali Farah, Hasan Atiya al Nassar, Anahid Baklu, Mihai Mircea Butcovan, Gregorio Carbonero, Arnold de Vos, Nader Ghazvinizadeh, Gëzim Hajdari, Pap Khouma, Thea Laitef, Egidio Molinas Leiva, Julio Monteiro Martins, Ndjock Ngana Yogo Ndjock, Heleno Oliveira, Lidia Amalia Palazzolo, Barbara Pumhösel, Candelaria Romero, Barbara Serdakowski, Bozidar Stanisic, Spale Miro Stevanovic.

Mia Lecomte è nata Milano nel 1966 e vive a Roma. Svolge attività critica nell’ambito della comparatistica, e in particolare della letteratura della migrazione: dirige la collana Cittadini della poesia di Zone Editrice (Roma), dedicata alla poesia della migrazione italofona, è curatrice con Luigi Bonaffini dell’antologia A New Map: The Poetry of Migrant Writers in Italy, di prossima uscita negli Stati Uniti (Green Integer ed.) e ha tenuto conferenze sull’argomento in Università italiane e straniere. È redattrice del semestrale di poesia comparata «Semicerchio», del quadrimestrale di poesia internazionale «Pagine», delle riviste letterarie online «Kùmà», «El Ghibli» e «Sagarana», e collabora a «Le Monde Diplomatique», inserto mensile del quotidiano «Il Manifesto». Poetessa, autrice di testi per bambini e di teatro, fra le pubblicazioni più recenti si ricorda la raccolta poetica Autobiografie non vissute (Manni 2004).

info: staff@lelettere.it T.055/2342710