agli amministratori, al pubblico
ASUNI 2007
festa della letteratura e delle arti
(Parole e visioni intorno al viaggio)
quarto anno: la sussistenza
Siamo al quarto anno: quello della transizione. Dopo tanta attività, proposte progettuali, presenze artistiche rilevanti… dopo tanto dispendio di energia produttiva, ancora non abbiamo la certezza di poter proseguire: non siamo entrati nel piano dei finanziamenti regionali, sussistiamo in maniera precaria, non ci è dato di progettare con tempi che rispettino la coerenza di un programma e la lungimiranza di uno sguardo non occasionale.
Eppure finora, grazie all’investimento professionale della direzione, agli sforzi esemplari dei volontari e delle Associazioni, a un impegno davvero grande dell’Amministrazione Comunale (che, ricordiamo, ha destinato il paese di Asuni alla produzione di cultura) ce l’avevamo fatta. Il primo anno l’idea guida era quella della migranza, il secondo della appartenenza, il terzo della memoria.
Quest’anno il tema portante sarebbe stato il confronto fra cultura metropolitana e rurale, le nuove tribalità urbane e quelle tradizionali, la relazione ideale fra le due periferie: quella dei grandi centri e quella geograficamente decentrata.
Ma abbiamo dovuto rinunciare all’idea prevista.
Ancora una volta non sono arrivati finanziamenti. Poeti e scrittori, artisti visivi con progetti specifici, musicisti, performers, attori, laboratori… niente di tutto ciò è stato visto o valutato di livello adeguato dagli operatori pubblici della cultura.
Questo non ci offende – non si installa artificiosamente uno sguardo in chi non lo coltiva – ci lascia soltanto una profonda amarezza che viene dal riconoscere un’assenza di attenzione, una superficialità da parte di chi dovrebbe rapportarsi con la sostanza delle idee, mentre sconfortevolmente ancora non è capace di distinguere un progetto da una kermesse, un pensiero da un atto che non ha altro valore che quello di attingere in maniera puramente tecnica alle agende dei promoters di spettacolo.
Due anni fa, per il convegno di Ghilarza, facemmo arrivare una lettera al Presidente Soru chiedendogli di riflettere sulla questione, di voler differenziare lo spettacolo dalla cultura, di saper riconoscere i progetti… Un’idea che probabilmente gli apparteneva, o da cui attinse immediatamente senza citare la fonte, dato che aprì il convegno sulla cultura esprimendo il medesimo concetto. Ebbene: da allora niente è cambiato.
Intanto noi procediamo nella sostanza tralasciando, forse troppo colpevolmente, di coltivare amicizie politiche che ci possano rendere il cammino più agevole. Ma il nostro stile è quello di pretendere un confronto aperto sui progetti e non rinunceremo ad imporre questo paradigma fondamentale. Siamo certi della nostra differenza, della qualità delle idee. Riconsegnamo il problema della capacità di uno sguardo sull’intelligenza a chi istituzionalmente dovrebbe assumerne l’incarico: sta a loro essere capaci di vedere, non a noi di pietire finanziamenti che crediamo dovuti.
Quest’anno aprirà LOGOS (luoghi, pensiero… il pensiero dei luoghi), un Centro residenziale di produzione artistica e progettazione culturale. Un ulteriore passo nell’affermazione di dignità di un villaggio dell’interno che decide di produrre cultura. E qui ripetiamo lo slogan che ci ha condotti finora e che qualifica l’etica di un progetto-guida (non siamo noi a definirlo così) in un rapporto reale ed equilibrato col territorio secondo un modello di sviluppo sostenibile per conservare dignità, coscienza etica e tensione partecipativa nei suoi abitanti.
LOGOS produrrà e distribuirà le sue produzioni (musica, arti visive, letteratura) di livello internazionale. Un corso di formazione farà crescere competenze e professionalità gestionali in alcuni giovani della zona. Rinviamo le informazioni a fra poco, quando il discorso si farà concreto.
Intanto il Progetto Asuni resiste, Asuni FilmFestival è alla terza edizione ed i cantieri procedono: nuovi servizi, il recupero delle strutture abitative e di accoglienza – la miracolosa nascita di 120 posti letto in un paese di 397 residenti – fanno sperare e producono nuovo coraggio. La rete dei rapporti con la zona si estende come avevamo annunciato: cominciamo a pensare di poter offrire servizi al territorio.
Caro pubblico di Asuni, siete cresciuti con noi, ci avete sostenuto, gli artisti che abbiamo ospitato in questi tre anni sono ripartiti commossi dall’accoglienza e toccati da un ascolto preparato e profondo che ormai ha raggiunto livelli di eccellenza. Quest’anno vi chiediamo di comprendere: senza finanziamenti non si può programmare e noi vi abbiamo abituati ad un’offerta culturale attenta, non casuale. È troppo tardi per attuare il progetto di arti visive, tante altre cose mancheranno, soprattutto la coerenza che ci ha sempre distinti. L’unico punto su cui non arretreremo è la qualità delle proposte. Ma sappiate che è un anno di passaggio, dimostrativo, non programmato, di sussistenza appunto. Se arriverà un tardivo finanziamento, faremo festa insieme, come sempre, alle Domus de Janas, nelle lollas, all’anfiteatro.
Con la speranza che la Sardegna riesca a decolonizzarsi ed a produrre pensiero dell’arte e della cultura in modo non subordinato.
sperando di riabbracciarvi anche quest’anno
la popolazione di Asuni
Sandro Sarai, il sindaco
Alberto Masala, il direttore artistico
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i siti che hanno ripreso la lettera – li ringraziamo moltissimo
l’altra voce (Francesca Falchi)
auroratomica (Francesca Falchi)
Michela Murgia
Sorelle d’Italia (Michela Murgia)
Smemoranda.it (Antonio Incorvaia)
Oristanesi.it (Marco Piras)
nakkiolo (Matteo Miavaldi)
emigrati sardi
su barralliccu
spettacolo sardegna
CUEC (Mario Argiolas)
Patrizia Caffiero
agli altri non presenti in questa lista, che non abbiamo individuato o non ci sono stati segnalati, chiediamo scusa