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la resistenza è un'arte
agli amministratori, al pubblico
quarto anno: la sussistenza
Siamo al quarto anno: quello della transizione. Dopo tanta attività, proposte progettuali, presenze artistiche rilevanti… dopo tanto dispendio di energia produttiva, ancora non abbiamo la certezza di poter proseguire: non siamo entrati nel piano dei finanziamenti regionali, sussistiamo in maniera precaria, non ci è dato di progettare con tempi che rispettino la coerenza di un programma e la lungimiranza di uno sguardo non occasionale.
Eppure finora, grazie all’investimento professionale della direzione, agli sforzi esemplari dei volontari e delle Associazioni, a un impegno davvero grande dell’Amministrazione Comunale (che, ricordiamo, ha destinato il paese di Asuni alla produzione di cultura) ce l’avevamo fatta. Il primo anno l’idea guida era quella della migranza, il secondo della appartenenza, il terzo della memoria.
Quest’anno il tema portante sarebbe stato il confronto fra cultura metropolitana e rurale, le nuove tribalità urbane e quelle tradizionali, la relazione ideale fra le due periferie: quella dei grandi centri e quella geograficamente decentrata.
Ma abbiamo dovuto rinunciare all’idea prevista.
Ancora una volta non sono arrivati finanziamenti. Poeti e scrittori, artisti visivi con progetti specifici, musicisti, performers, attori, laboratori… niente di tutto ciò è stato visto o valutato di livello adeguato dagli operatori pubblici della cultura.
Questo non ci offende – non si installa artificiosamente uno sguardo in chi non lo coltiva – ci lascia soltanto una profonda amarezza che viene dal riconoscere un’assenza di attenzione, una superficialità da parte di chi dovrebbe rapportarsi con la sostanza delle idee, mentre sconfortevolmente ancora non è capace di distinguere un progetto da una kermesse, un pensiero da un atto che non ha altro valore che quello di attingere in maniera puramente tecnica alle agende dei promoters di spettacolo.
Due anni fa, per il convegno di Ghilarza, facemmo arrivare una lettera al Presidente Soru chiedendogli di riflettere sulla questione, di voler differenziare lo spettacolo dalla cultura, di saper riconoscere i progetti… Un’idea che probabilmente gli apparteneva, o da cui attinse immediatamente senza citare la fonte, dato che aprì il convegno sulla cultura esprimendo il medesimo concetto. Ebbene: da allora niente è cambiato.
Intanto noi procediamo nella sostanza tralasciando, forse troppo colpevolmente, di coltivare amicizie politiche che ci possano rendere il cammino più agevole. Ma il nostro stile è quello di pretendere un confronto aperto sui progetti e non rinunceremo ad imporre questo paradigma fondamentale. Siamo certi della nostra differenza, della qualità delle idee. Riconsegnamo il problema della capacità di uno sguardo sull’intelligenza a chi istituzionalmente dovrebbe assumerne l’incarico: sta a loro essere capaci di vedere, non a noi di pietire finanziamenti che crediamo dovuti.
Quest’anno aprirà LOGOS (luoghi, pensiero… il pensiero dei luoghi), un Centro residenziale di produzione artistica e progettazione culturale. Un ulteriore passo nell’affermazione di dignità di un villaggio dell’interno che decide di produrre cultura. E qui ripetiamo lo slogan che ci ha condotti finora e che qualifica l’etica di un progetto-guida (non siamo noi a definirlo così) in un rapporto reale ed equilibrato col territorio secondo un modello di sviluppo sostenibile per conservare dignità, coscienza etica e tensione partecipativa nei suoi abitanti.
LOGOS produrrà e distribuirà le sue produzioni (musica, arti visive, letteratura) di livello internazionale. Un corso di formazione farà crescere competenze e professionalità gestionali in alcuni giovani della zona. Rinviamo le informazioni a fra poco, quando il discorso si farà concreto.
Intanto il Progetto Asuni resiste, Asuni FilmFestival è alla terza edizione ed i cantieri procedono: nuovi servizi, il recupero delle strutture abitative e di accoglienza – la miracolosa nascita di 120 posti letto in un paese di 397 residenti – fanno sperare e producono nuovo coraggio. La rete dei rapporti con la zona si estende come avevamo annunciato: cominciamo a pensare di poter offrire servizi al territorio.
Caro pubblico di Asuni, siete cresciuti con noi, ci avete sostenuto, gli artisti che abbiamo ospitato in questi tre anni sono ripartiti commossi dall’accoglienza e toccati da un ascolto preparato e profondo che ormai ha raggiunto livelli di eccellenza. Quest’anno vi chiediamo di comprendere: senza finanziamenti non si può programmare e noi vi abbiamo abituati ad un’offerta culturale attenta, non casuale. È troppo tardi per attuare il progetto di arti visive, tante altre cose mancheranno, soprattutto la coerenza che ci ha sempre distinti. L’unico punto su cui non arretreremo è la qualità delle proposte. Ma sappiate che è un anno di passaggio, dimostrativo, non programmato, di sussistenza appunto. Se arriverà un tardivo finanziamento, faremo festa insieme, come sempre, alle Domus de Janas, nelle lollas, all’anfiteatro.
Con la speranza che la Sardegna riesca a decolonizzarsi ed a produrre pensiero dell’arte e della cultura in modo non subordinato.
sperando di riabbracciarvi anche quest’anno
la popolazione di Asuni
Sandro Sarai, il sindaco
Alberto Masala, il direttore artistico
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i siti che hanno ripreso la lettera – li ringraziamo moltissimo
l’altra voce (Francesca Falchi)
auroratomica (Francesca Falchi)
Michela Murgia
Sorelle d’Italia (Michela Murgia)
Smemoranda.it (Antonio Incorvaia)
Oristanesi.it (Marco Piras)
nakkiolo (Matteo Miavaldi)
emigrati sardi
su barralliccu
spettacolo sardegna
CUEC (Mario Argiolas)
Patrizia Caffiero
agli altri non presenti in questa lista, che non abbiamo individuato o non ci sono stati segnalati, chiediamo scusa
Programma
LUNEDI’ 9 Luglio – L’opposizione planetaria alle basi della guerra
Coordina Walter Falgio, giornalista
Ore 16,00 Presentazione del Convegno
Ore 16,15 Le lotte della Sardegna
Ore 16, 30 Interventi di:
– Nilda Medina (Vieques-Portorico)
– Mauro Bulgarelli Senatore
– Anabel Estrella (Ecuador)
– Luigi Malabarba, ex senatore Sinistra critica, già segretario della Commissione del Senato sull’uranio impoverito.
– Wanda Colòn Cortes (Portorico)
Ore 19,00 Dibattito
Ore 20,30 Chiusura lavori
Ore 21,00 – Teatro, proiezione documentari/film
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Martedì 10 Luglio
Mattina – Strumenti, metodi e iter percorribili
Coordina Francesco Bachis
Ore 9- 9,20 – Lo strumento giuridico
Carlo Dore avvocato del pool giuridico del referendum sulla base Usa di La Maddalena
9, 20 –9,35 – Strumenti istituzionali
Salvatore Sanna (componente del CoMiPa 1976/2000)-
9,35 – 9,55 – Strumenti scientifici
9,55–10,15 Valerio Gennaro epidemiologo, consulente della Commissione Senato sul DU
10,25 -10,35 Pausa
10, 35 – 11,05 Herbert Docena (Filippine)
11, 05 – 11,35 Corazon Valdez (Filippine)
Ore 12 Dibattito
Ore 13,30 Chiusura lavori
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Martedì 10 Luglio
Pomeriggio – L’opposizione dal basso: strumenti e metodi
15,30 – 16,30 Wanda Colòn Cortes e Nilda Medina: l’azione diretta nella lotta contro la US Navy
16,30 –18,30 Interventi/tavola rotonda delle organizzazioni impegnate per la smilitarizzazione dei territori
18,30 – 20,30 Tavoli di lavoro tematici: informazione, costruzione reti, sovranità negata, impatto ambientale, sanitario, economico, G8 a La Maddalena, altri temi proposti dai partecipanti
21,00 Chiusura lavori
21, 30 – Teatro e concerto
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Mercoledì 11 Luglio
9,00-9,20 Mauro Cristaldi Comitato scienziate/i contro la guerra
9,20 – 11,00 Relazione dei lavori dei tavoli tematici, proposte operative
11-12 Dibattito
12,30 Conclusioni
13,00 Chiusura lavori
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Informazioni: Comitato Sardo Gettiamo le Basi – 070 823498 – 338 6132753
Organizzano: Comitato sardo Gettiamo le Basi, Don Chisciotte, Rete Nuovo Municipio di Quartu, Città di AR associazione culturale, Libreria Odradek (Sassari), Cagliari Social Forum
Contributo per la partecipazione: Euro 20,00
Per motivi organizzativi preghiamo di provvedere alla PREISCRIZIONE (sms 3386132753)
Cagliari, martedì e venerdì presso la sede del Cagliari Social Forum, via Lanusei.
Sassari, libreria Odradek via Torre Tonda 42 tel. 079 232189.
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e proprio come prevedevo dopo pochi giorni il video è sparito
vittima anch’esso del CRIMEN SOLLICITATIONIS
l’editto VATICANO che su questi crimini impone la sua
VERGOGNA
MA L’HO RITROVATO QUI
>C’è un film che, raccontando alcuni casi di ecclesiastici pedofili negli USA, Irlanda e Brasile, mostra come le gerarchie ecclestiastiche della chiesa cattolica romana coprono i preti pedofili. Testimonianze dirette di persone violentate da preti. Le prove che Ratzinger, quando era cardinale, sapeva dei crimini commessi da molti preti sui bambini in America ma comandò che i fatti fossero tenuti segreti.
Il Crimen Sollicitationis è il documento segreto emesso dal Santo ufficio del Vaticano (oggi Congregazione per la dottrina della fede) nel 1962: fornisce istruzioni ai vescovi su come trattare i casi di sacerdoti accusati di usare la segretezza del confessionale per fare avances sessuali. Ma soprattutto come porsi di fronte a crimini come il coinvolgimento di un prete in rapporti sessuali con un animale, un bambino o un uomo.
nella foto Ratzinger e Ruini.
Il garante dell’applicazione di quelle direttive fu Benedetto XVI, all’epoca dei fatti ancora cardinale Joseph Ratzinger. Fu lui il responsabile della direttiva con la quale lo scandalo venne messo a tacere e i preti furono protetti e nascosti alle autorità.
Ratzinger nel 1943 col cappello da Gioventù Hitleriana e la divisa aeronautica nazista.
– dato che il video della Bbc sui preti pedofili subisce l’ostruzionismo della CEI, che lo etichetta come “infame calunnia” ai danni “della Chiesa e di Ratzinger”…
– dato che Michele Santoro vuole trasmettere il documentario con sottotitoli in italiano e Chiesa e fascisti tentano insieme di vietarlo…
mettiamo il link prima che riescano a impedirne la visione: non si sa mai…
Pochi giorni dopo un altro post quando un paio di quei cretini caddero mettendo a rischio la loro vita e quella altrui.
Adesso ci risiamo! Politici mentitori su tutto (Afghanistan, uranio impoverito, basi militari), e per di più qualcuno eletto in Sardegna (sic), che autorizzano ancora degli irresponsabili in divisa a giocare alla guerra.
Per fortuna qualcun altro in Parlamento tenta di opporsi. Ce la farà? Sì, se avrà il nostro sostegno. Pubblico questa INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA ringraziando i due Senatori che l’hanno presentata. In attesa della risposta, cominciamo a chiedere le dimissioni di Parisi, affettuoso complice dell’arroganza dei militari.
concentramento alla stazione di Decimomannu
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Senatore Giannini – Senatore Martone
Al Ministro della Difesa
Premesso che:
il 7 maggio è iniziata in Sardegna la manifestazione ‘SPRING FLAG 2007’, la principale esercitazione aerea in Italia che si concluderà il prossimo 25 maggio;
all’esercitazione parteciperanno velivoli, mezzi e personale dell’Aeronautica Militare, dell’Esercito Italiano, della Marina Militare, nonché unità della NATO, della Germania, della Gran Bretagna, degli Stati Uniti, della Turchia e dell’Ungheria;
questa manifestazione è stata più volte criticata dai cittadini sardi, costretti a subire l’inquinamento acustico ed i rischi della circolazione continua dei velivoli nei loro cieli;
tra i velivoli che solcheranno il cielo sardo ci sarà anche l’AMX, aereo divenuto famoso per un incidente avvenuto nell’ottobre 2001 quando si schiantò nelle campagne sarde destando molta preoccupazione per le bombe che lo stesso trasportava;
la Sardegna è un territorio che da anni lamenta l’invasività della presenza militare sul territorio e la sua pericolosità, che si è potuta riscontrare anche attraverso i numerosi incidenti avvenuti, l’ ultimo dei quali, nel maggio 2006, proprio durante la precedente edizione di “Spring Flag”, quando due F16 partiti da Decimo si sono scontrati durante un’esercitazione e sono caduti in mare a Costa Rei;
considerato che:
il sottosegretario Casula, rispondendo all’interrogazione 3-00014 del Sen. Martone ha ammesso che “lo svolgimento di tali attività possa comportare ripercussioni sul contesto territoriale e sotto diversi aspetti”;
Si chiede di sapere:
quali sono i costi di gestione di questa esercitazione e come sono suddivisi tra gli stati partecipanti;
come sono utilizzati gli eventuali introiti che il Ministero della Difesa ricava dalla manifestazione;
se il Ministro non ritenga opportuno intervenire affinché il territorio sardo non venga investito nelle prossime “Spring Flag”.
Roma 17/05/2007
>TRIBUNALE DI FERRARA – SEZIONE DEI GIUDICI PER LE INDAGINI PRELIMINARI E PER L’UDIENZA PRELIMINARE – AVVISO ALLE PARTI DI FISSAZIONE DELL’UDIENZA PRELIMINARE … in relazione al procedimento penale nei confronti di
1. FORLANI PAOLO
2. SEGATTO MONICA
3. PONTANI ENZO
4. POLLASTRI LUCA
avvisa gli imputati sopra indicati per i reati di cui all’allegata richiesta di rinvio a giudizio… che con decreto in data 11 mag 2007 il Giudice dott. Silvia Migliori ha fissato per il giorno 20 giugno 2007 alle ore 9.00 in Ferrara… Palazzo Giustizia … l’udienza preliminare in relazione alla richiesta di rinvio a giudizio depositata dal Pubblico Ministero … che si notifica contestualmente al presente avviso.”
“Delitto p. e p. dagli art 113, 51, 55, 89 c.p. per avere, con azioni indipendenti tra loro, in qualità di agenti componenti le volanti alpha 2 e alpha 3, intervenuti in via Ippodromo a seguito di chiamate di privati cittadini che avevano segnalato la condotta molesta e di disturbo di un giovane (successivamente identificato in Federico Aldrovandi), con colpa consistita:
1. nell’avere omesso di richiedere immediatamente l’intervento di personale sanitario per le necessarie prestazioni mediche a favore di Federico Aldrovandi descritto dagli stessi agenti in stato di evidente agitazione psicomotoria;
2. nell’avere in maniera imprudente ingaggiato una colluttazione con Federico Aldrovandi al fine di vincerne la resistenza eccedendo i limiti del legittimo intervento; in particolare, pur trovandosi in evidente superiorità numerica, percuotevano Federico Aldrovandi in diverse parti del corpo facendo uso di manganelli (due dei quali andavano rotti) e continuando in tale condotta anche dopo l’immobilizzazione a terra in posizione prona;
3. nell’avere omesso di prestare le prime cure pur in presenza di richiesta espressa da parte di Aldrovandi che in più occasioni aveva invocato “aiuto” chiedendo altresì di interrompere l’azione violenta con la significativa parola “basta”, mantenendo al contrario lo stesso Federico Aldrovandi, ormai agonizzante, in posizione prona ammanettato, così rendendone più difficoltosa la respirazione;
4. cagionato o comunque concorso a cagionare il decesso di Federico Aldrovandi determinato da insufficienza cardiaca conseguente a difetto di ossigenazione correlato sia allo sforzo posto in essere dal giovane per resistere alle percosse sia alla posizione prona con polsi ammanettati che ne ha reso maggiormente difficoltosa la respirazione.
in Ferrara il 25 settembre 2005
il 20 giugno tutti a Ferrara davanti al tribunale con un fiore giallo in mano (il colore preferito di Federico) e che venga premiata l’esigenza di verità e giustizia che sua madre e la famiglia hanno mantenuto viva con un coraggioso BLOG
per avere notizie, vedi anche un mio post precedente
un appello importante a cui ho aderito
Dopo aver pubblicato in prima pagina una lettera intitolata “Aiuto, sono di sinistra ma sto diventando razzista” e la risposta acquiescente di Corrado Augias, il quotidiano “La Repubblica” ha avviato il 7 maggio un forum on line, inaugurato da una domanda faziosa e fuorviante: “E’ razzismo chiedere di rispettare le leggi?”.
Si tratta, in realtà, dell’avvio di una campagna che sovrappone artificiosamente temi e questioni indipendenti fra loro e il cui fine sembra essere il sostegno alla cultura sicuritaria del nascente partito democratico.
Come cittadini e cittadine di sinistra, respingiamo l’assioma, sostenuto dal Ministro Amato in un’intervista pubblicata lo stesso giorno dal medesimo quotidiano, secondo il quale per accrescere il consenso dell’opinione pubblica la sinistra italiana avrebbe di fronte a sé una sola strada: far proprio l’approccio sicuritario e poliziesco proposto dalle destre in Italia ed esemplificato dalla vittoria in Francia di Sarkozy, il quale avrebbe vinto perché “ha affermato l’esigenza di una grande difesa dalla criminalità e alle invasioni straniere”.
E’ un’operazione politica e culturale che conosciamo bene. Da tempo le destre, per calcolo o vocazione, cavalcano in modo demagogico il tema della sicurezza sovrapponendolo a quello delle politiche migratorie. Spesso la sinistra ha cercato d’imitarle o se ne è fatta ricattare, mostrando così la propria subalternità culturale.
Il tema della sicurezza sociale sembra scomparso dall’agenda politica in favore di altre priorità: non riduzione delle disuguaglianze sociali, non politiche sociali, di redistribuzione del reddito, di risoluzione del disagio abitativo, di riqualificazione delle periferie urbane, di miglioramento della legislazione sul lavoro, ma l’irrigidimento delle politiche migratorie, l’aumento delle forze di pubblica sicurezza, l’incremento del ricorso alla repressione.
In questo contesto, la figura dello straniero è scelta deliberatamente come capro espiatorio su cui proiettare le contraddizioni sociali. I mass media assecondano l’operazione: i titoli allarmistici su episodi di cronaca nera che hanno come protagonisti cittadini stranieri fanno
vendere molto di più di quelli che segnalano i casi -nella realtà ben più numerosi- in cui gli stranieri sono vittime.
Noi non ci stiamo: la presenza di cittadini stranieri nel nostro paese non è la causa del peggioramento delle nostre condizioni di vita; la sicurezza delle nostre città dipende molto più dalle condizioni sociali ed economiche dei cittadini e dalle politiche promosse per migliorarle che dal numero di operatori di pubblica sicurezza sul territorio.
Sollecitiamo i membri del Governo, i rappresentanti delle istituzioni, gli intellettuali a prendere le distanze da campagne di tal fatta, venate da demagogia e intolleranza.
Invitiamo i cittadini e le cittadine democratiche a discutere e a contrastare in ogni occasione la logica del capro espiatorio, nemica della pacifica convivenza fra cittadini di diversa origine.
Chiediamo ai media democratici di non prestare il fianco a campagne di stampo xenofobo e razzista e di avviare su questi temi una riflessione d’ampio respiro culturale.
Per adesioni: antirazzismo@lunaria.org
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Lunaria – Migrazioni e antirazzismo
via Buonarroti 39 – 00185 Roma
Tel. 06.8841880
il sito di lunaria