Italian Billionaire Renato Soru


Da Sandro Martis ricevo una lettera che dice:
Soru ha messo in vendita Naracauli. Per farci alberghi, centri benessere, campi da golf. Tra quelle miniere abbandonate e quei bellissimi ruderi risuonano ancora i colpi di piccone dei nostri nonni. Mi sconforta pensare che diverranno saune per miliardari.
Soru sta scherzando e crede che la beviamo… Che interesse abbiamo a risanare un’area di enorme valore storico-ambientale per poi consegnarla a un miliardario ed i suoi pochi amici? Perché questo regalo? Perché non possiamo godere di un bene che ci appartiene e “ancora risuona dei colpi di piccone dei nostri nonni?” Quali umiliazioni ci aspettano dopo la cosiddetta Costa Smeralda? Che nomi daranno alla nostra prossima servitù? L’elemosina di un milionario, ammesso che paghi, è lo sviluppo sostenibile che ci emanciperà dalla nostra cultura millenaria? Etica? Cultura? Manca solo che ci riporti i Savoia!

Masua, Monti Agruxau, Ingurtosu, Pitzinurri e Naracauli


Anche a me viene da piangere.

E poi… come se non bastasse, i maledetti campi da golf !!!
Rifiutati da tutti, condannati dall’UE (sentenza contro l’Austria del 29/1/04, Corte di Giustizia Europea, Sez.II), altamente inquinanti (in un anno un campo “mangia” da 750 a 1500 kg di fitofarmaci, diserbanti, pesticidi) ed ogni 24 ore si “beve” 2.000 metri cubi d’acqua, ovvero il consumo di un paese da 9.000 persone. Per far giocare quattro ricchi spensierati.

Intanto si convoca il Forum mondiale sull’acqua, principale problema del pianeta, patologico in Sardegna. Recentemente a Sassari abbiamo girato disperatamente per far fare la pipì a due bambine… perché? I bar della città erano da due giorni senz’acqua.

Quanto costa un campo da golf?


L’investimento si aggira intorno ai 10-12 miliardi di lire. Si stima che venga recuperato in 42 anni. E la gestione non copre le spese: almeno trecentomila euro l’anno. Chi paga?
Cosa si può fare per aiutare questi poveretti? Laspeculazione edilizia perbacco! Perché non ci avevamo pensato? Il fallimento di Is Molas non ci ha insegnato niente. Chiediamo un parere ai 6.500 creditori, tra loro panettieri e artigiani, che attendono pagamenti arretrati. Andiamo ad intervistare il proprietario del golf di Stintino. Forse è ancora in galera per bancarotta fraudolenta, truffa e frode fiscale.

Signor Presidente, mi ascolti: è un gioco pericoloso… i campi da golf, specie in Italia, confinano quasi sempre con la speculazione, la truffa, e la galera…

Basta. Per informazioni più approfondite e precise rimando alla stessa fonte da cui ho attinto. Una fonte fresca e senza pesticidi: la ricerca di Andrea Atzori e quest’altro sito antigolf.

Insomma, Presidente, inquinamento, privatizzazione becera ed improduttiva, speculazioni, regali ai miliardari. Peggio non poteva pensare. Ma andiamo per logica ed eliminiamo i dubbi:
Non posso credere che abbia debiti personali con loro. Non userebbe il bene pubblico per saldarli. Non penso che voglia entrare nel Club dei Parvenus. Troppo intelligente per mescolarsi con certa gente. Comunque tolga subito queste ombre dalla sua luminosa figura. Restano gli interessi privati, ma non ci crederò mai: Lei è
sardo, non di Arcore!
A scanso di guai propongo che, come per malasanità o errori giudiziari, d’ora in poi siano gli stessi firmatari della delibera a RISPONDERE ECONOMICAMENTE e PENALMENTE di eventuali disastri. Accetta
queste condizioni?
Assuma nobilmente le responsabilità e non le lasci in eredità ai nostri discendenti. Si distingua dai politici che l’hanno preceduta. Confermi che non è un padrone ma un rappresentante del popolo, dell’interesse collettivo. O sarà la sua intelligenza politica a non risplendere.

Una volta, durante una discussione, un’amica uscì sbattendo la porta. Un’ora dopo ricomparve e disse: “E sappiate che se mi faccio un’opinione è perché so di poterla cambiare”. Le chiediamo di avere la stessa dignità: cambi opinione e aumenterà nella nostra stima.


buon lavoro

Alberto Masala

>ANCORA UN ATTO DI RAZZISMO

solo che questa volta ne è vittima lo scrittore e giornalista di origine senegalese Pap Khouma e, appunto per questo, almeno si viene a sapere.
Ieri pomeriggio in pieno centro a Milano è stato aggredito poi picchiato dai controllori dell’ATM (l’azienda di trasporti) perché si era rifiutato di esibire la sua tessera di abbonamento mentre era SUL MARCIAPIEDE in attesa dell’autobus!

Nella rabbia per l’accaduto e con la solidarietà per uno di noi, c’è anche la consapevolezza del fatto che questo costituisce solo la punta di un iceberg, di una montagna ghiacciata di soprusi quotidiani in questo paese e in questo occidente sempre più razzista, militarizzato, vigliacco.

Basta con l’italia fascista dei CPT e della Bossi-Fini.
L’episodio è gravissimo e non va taciuto.

Sono disponibile ad azioni pubbliche perché la cosa non passi sotto silenzio ed i responsabili paghino. Chiedo lo stesso a tutti voi

a Pap (eccolo nella foto sopra alla redazione della rivista ‘el Ghibli’ di cui è direttore) esprimo tutta la mia fraterna solidarietà con un forte abbraccio

anche voi potete mandare messaggi di solidarietà al suo indirizzo mail: papkhouma@libero.it

>

immagine tratta da ‘Il giornale di Sardegna’

Sono caduti!!!

due bambini cretini sono caduti mentre giocavano alla guerra
per fortuna non è successo niente di grave e, soprattutto, non hanno fatto male a nessun altro

ma i loro giocattoli si sono rotti

erano due aeroplanini da 70 miliardi per un totale di 140 miliardi di lire (vedi post precedente: Sardegna e Svezia contro la Spring Flag)

la mamma è accorsa premurosa a raccoglierli prima che affogassero e li ha perdonati per aver perso dei giocattoli così costosi

non ha fatto un grande sforzo a perdonarli: li avevamo pagati noi quei giocattoli!!

propongo che a quella madre così spendacciona, incapace, incosciente, non si passi più nemmeno un centesimo

restiamo in attesa di notizie che pubblicheremo presto

INTERVISTA AD ORESTE SCALZONE su:

AMNISTIA – CARCERI – LA RIVOLTA FRANCESE – BERLUSCONISMO – NO AL SOSPETTO SI ALLA CRITICA – gli argomenti che in parte si trovano sul nuovo libro VADEMECUM – pubblicato dalla casa editrice IMMAGINAPOLI.

l’intervista (molto lunga) è in audio mp3 – per prelevarla vai su questa pagina web – e poi clicca sull’immagine di ORESTE SCALZONE – poi sui titoli – salva il file e successivamente apri con un qualsiasi programma per mp3 – mediaplayer.

l’autore chiede anche di rispondere (la sua email è nella pagina web), di fargli sapere se sei d’accordo o meno per l’amnistia e le altre sue riflessioni – NAMIR sta raccogliendo firme per SOSTENERLA – quindi se pensi che sia giusto applicarla – cosi’ come la grazia a SOFRI – invia tuo nome e cognome a questa email – come sempre NAMIR la pubblicherà.

Lunedì 8 Maggio, fino al 27, partirà da Decimomannu la più importante esercitazione militare dell’Areonautica italiana, la Spring Flag, alla quale prenderà parte anche la E.A.G. (European Air Group). L’area di tiro preferenziale è il poligono di Capo Frasca, 1416 ettari a terra più l’area a mare prossima alla costa e l’immensa zona a mare denominata ‘Danger 40’, collegata alla base di Decimomannu dalla zona aerea interdetta ‘R 54’. L’imponente manovra di guerra, ovviamente, si dispiegherà anche nei poligoni di Teulada e Quirra.

AMX

Come gli anni scorsi a questa esercitazione prenderà parte anche il famigerato aereo AMX. Uno di questi, il 20 ottobre dello scorso anno, è precipitato in un campo coltivato vicino alla base di Decimomannu. Ancora non sappiamo se il terreno sia stato bonificato. Ricordiamo che nel campo si aggiravano persone dotate di sistemi di protezione, tute, maschere ecc… Soprannominato bara volante, l’AMX è un cacciabombardiere da 70 miliardi, prodotto da Finmeccanica e Brasile, protagonista di una lunga serie d’incidenti apertasi nel 1984 con la caduta del prototipo e la morte del pilota collaudatore. E’ al centro di inchieste delle Procure di Roma, Pesaro, Treviso, Padova.

PROBLEMI

Ma quest’anno una novità eclatante ha dato qualche problema ai toni trionfalistici, tra il poetico e il patriottico, che animano solitamente i comunicati dell’Areonautica italiana. Ci ha pensato il governo svedese a guastare parzialmente la festa ai giochi di guerra della NATO. Il 26 Aprile scorso il portavoce del ministero degli esteri svedese Nina Ersman ha annunciato il ritiro dall’esercitazione delle unità aeree, affermando che lo Spring Flag “è stato organizzato per operazioni di mantenimento della pace e noi non desideriamo prendervi parte a causa della partecipazione di Israele”. “Sembra poco probabile” prosegue il portavoce svedese “che Israele possa partecipare a tali operazioni. Israele non partecipa attualmente a nessuna operazione di mantenimento della pace”.

IL MANTENIMENTO DELLA PACE

Gli aerei da guerra coinvolti in questa esercitazione non partecipano ad operazioni di mantenimento della pace (compresi quelle italiani) ma fungono da supporto o operano direttamente in contesti di occupazione militare e di guerra, quali l’Iraq e l’Afghanistan. La rinuncia dell’Areonautica svedese ha sollevato la reazione stupita ed indignata del capo di stato maggiore dell’Areonautica italiana Tricarico, affrettatosi ad esprimere “comprensione e solidarietà” nei confronti del governo israeliano.

SUDDITI

Al di la della sudditanza del governo uscente nei confronti di Israele, al generale Leonardo Tricarico, così come a buona parte della classe politica italiana, crediamo sfugga un elemento centrale: l’Areonautica israeliana partecipa quotidianamente alla politica di occupazione e distruzione del popolo palestinese. Gli F16 israeliani che verranno ad esercitarsi in Sardegna sono gli stessi che bombardano ogni giorno la Palestina facendo strage di uomini, donne e bambini, con il più totale dispregio di numerose risoluzioni ONU e di qualsiasi norma di civiltà. Collaborare, permettere e partecipare ad esercitazioni di mezzi militari coinvolti in azioni di guerra è una violazione palese della convenzione di Ginevra, così come stipulare accordi di cooperazione militare, come ha fatto il governo Berlusconi.

CHIAREZZA

Era necessario che ci fosse un atto di chiarezza del governo svedese perché anche in Italia si mettesse all’ordine del giorno un inqualificabile collateralismo nei confronti della distruzione e della occupazione della Palestina? Al nascente governo Prodi serve un atto di chiarezza e di civiltà politica e una svolta per una politica estera di pace.

CHIEDIAMO
  • Nessuna collaborazione militare con lo stato di Israele fino a quando non riconoscerà il diritto ad uno stato palestinese entro i confini del 1967 con Gerusalemme Est capitale, e, così come previsto dalle risoluzioni ONU, il diritto al ritorno per i profughi.
  • Sospensione delle esercitazioni in Sardegna e apertura di una fase di smilitarizzazione del territorio.
  • Revoca del trattato di cooperazione militare con lo stato di Israele.


Comitato Sardo Gettiamo Le Basi
Associazione Amicizia Sardegna Palestina

eccola qui la resistenza della Moratti…

infatti… mi pareva troppo strano… mi puzzava …

Pare che la resistenza di Paolo Brichetto, padre di Letizia Moratti, si sia svolta nel gruppo del golpista Edgardo Sogno, col quale era fondatore dei Comitati di Resistenza Democratica.

“Sogno era monarchico ed anticomunista. Fondò nel 1971 i Comitati di Resistenza Democratica. Secondo il Manifesto del 9 dicembre 1990, Sogno rivelò anni dopo i nomi dei suoi “magnifici 20” che «finanziati da Fiat, Confindustria, ministero della difesa e degli esteri avevano assunto l’impegno di sparare contro i traditori pronti a fare il governo con i comunisti». Fra i componenti dei “Comitati di resistenza democratica”, il cui obiettivo era «di impedire con ogni mezzo che il Pci andasse al potere, anche attraverso libere elezioni», Sogno citò Paolo Bricchetto.

leggi l’articolo completo in:
Osservatorio sulla legalità

 

eventi di arte contemporanea
nell’area dell’Ex Ospedale Psichiatrico dell’Osservanza a Imola

ad ingresso libero e possibilità di visitare il complesso dell’ex ospedale psichiatrico dove sono dislocate altre installazioni di artisti nei padiglioni ormai in disuso da anni … prima dell’inizio degli imminenti lavori di ristrutturazione…

nel Padiglione 7 – piano terra
ESTERNI in INTERNO
installazione fotografica di Massimo Golfieri
inaugurazione: 29 – 04 dalle ore 16

la mostra resterà aperta nei tre fine settimana dalle ore 10 alle ore 21 – ma sarà visitabile anche negli altri giorni su appuntamento

sabato 6 maggio ore 18.00
nell’ex panificio dell’Osservanza
lettura di Alberto Masala
dedicato alla mostra Esterni in Interno

…a seguire un incontro con Alberto Masala, poeta – Giorgio Antonucci, medico e scrittore – Massimo Golfieri, fotografo … e con un intervento della Banda Roncati

Anche quando camminavamo in esterno per i viali alberati eravamo sempre all’interno di un muro di cinta con un grande portone di ferro. (Massimo Golfieri)


… la solitudine della persona internata in manicomio è senza paragoni. Non è solo celle spioncini e cortili. E nemmeno soltanto psicofarmaci e elettrochoc. E’ invece isolamento assoluto di chi, al contrario di tutti gli altri internati di carcere o di lager, è considerato, sia pure arbitrariamente, senza pensiero, o, che è lo stesso, privo di un pensiero razionale o, come si dice, con un pensiero malato … (Giorgio Antonucci – Critica al giudizio psichiatrico – ed. Sensibili alle foglie)

Il 4 ottobre del 2004 ho lanciato un appello agli intellettuali a sostegno della lotta dei pescatori di Capo Teulada. Sono passati due anni dall’appello, ma la situazione dei pescatori non è cambiata. A Teulada ancora si gioca alla guerra. In compenso peggiorano gli effetti di quella che viene chiamata la Sindrome di Quirra, cioè i casi di tumore fra le popolazioni intorno alle basi. Questo nonostante le smentite dei politici, da noi fortemente sospettati di mentire. Primo fra tutti il poco onorevole Cicu (di forza italia), ex-sottosegretario alla difesa. Cosa c’è dietro, oltre la storica sudditanza agli USA, in questo caso pagata dai Sardi che subiscono l’80% delle attività di servitù militari italiane? Ma il BUSINESS perbacco! Infatti proprio in Quirra, regione del sud-est della Sardegna intorno a Perdas-de-fogu, c’è il più grande supermarket delle armi in Europa. Lì, per soddisfare i probabili acquirenti, si sperimentano gli esplosivi di ‘nuova’ concezione. Come per esempio quelle bombe all’uranio impoverito lanciate sulla Bosnia…
Tanto per non far cadere la questione, leggete quello che la giornalista Sara Dellabella ha scritto in un servizio su rivist@onlinecon quattro interessanti articoli. Se poi magari volete anche fare qualcosa contro le basi…

UNA SANA TRADIZIONEIn Sardegna i pozzi sacri sono altari che rappresentano la vagina della Dea Madre. L’ordalìa è un’antichissima usanza sacra: in caso di affermazioni dubbie, si invitano le persone a discendere e giurare stando immerse nell’acqua. Chi mente viene punito dalla Dea. Bene, se qualcuno avesse mentito sulle esercitazioni, gli esperimenti e gli effetti dell’uranio impoverito, gli auguro di poter subire gli stessi effetti sulla propria lingua.


Le immagini in alto sono tratte da uno spudorato sito di propaganda dell’aviazione. Quelle in mezzo
da PICCOLA PESCA, il bellissimo documentario di Enrico Pitzianti sulla lotta dei pescatori. Quelle più in basso sono del pozzo sacro di Paulilàtino (da internet).

2006 – ATENE
4, 5, 6 e 7 maggio

 

a cura di Mia Lecomte, è appena uscita la raccolta Ai confini del verso. Poesia della migrazione in italiano
Firenze, Le Lettere 2006.
Postfazione e bibliografia generale di Franca Sinopoli.

La letteratura della migrazione in italiano, nata all’inizio degli anni novanta a opera di quegli scrittori stranieri che, stabilitisi in Italia, hanno iniziato a scegliere la nostra come lingua d’espressione letteraria, sta assumendo sempre maggiore importanza nella realtà culturale del nostro paese, come in altri di più antica e consolidata immigrazione è già accaduto: gli scrittori migranti sono gli artefici di una radicale trasformazione, in termini tematici e linguistici, del panorama delle letterature nazionali.
Ai confini del verso. Poesia della migrazione in italiano raccoglie in maniera sistematica e aggiornata, con tutti gli approfondimenti critici, la produzione poetica italofona di molti tra gli autori migliori: venti voci da diversi paesi del mondo per suggerirci nella nostra lingua l’avanguardia della nostra poesia.

Ubax Cristina Ali Farah, Hasan Atiya al Nassar, Anahid Baklu, Mihai Mircea Butcovan, Gregorio Carbonero, Arnold de Vos, Nader Ghazvinizadeh, Gëzim Hajdari, Pap Khouma, Thea Laitef, Egidio Molinas Leiva, Julio Monteiro Martins, Ndjock Ngana Yogo Ndjock, Heleno Oliveira, Lidia Amalia Palazzolo, Barbara Pumhösel, Candelaria Romero, Barbara Serdakowski, Bozidar Stanisic, Spale Miro Stevanovic.

Mia Lecomte è nata Milano nel 1966 e vive a Roma. Svolge attività critica nell’ambito della comparatistica, e in particolare della letteratura della migrazione: dirige la collana Cittadini della poesia di Zone Editrice (Roma), dedicata alla poesia della migrazione italofona, è curatrice con Luigi Bonaffini dell’antologia A New Map: The Poetry of Migrant Writers in Italy, di prossima uscita negli Stati Uniti (Green Integer ed.) e ha tenuto conferenze sull’argomento in Università italiane e straniere. È redattrice del semestrale di poesia comparata «Semicerchio», del quadrimestrale di poesia internazionale «Pagine», delle riviste letterarie online «Kùmà», «El Ghibli» e «Sagarana», e collabora a «Le Monde Diplomatique», inserto mensile del quotidiano «Il Manifesto». Poetessa, autrice di testi per bambini e di teatro, fra le pubblicazioni più recenti si ricorda la raccolta poetica Autobiografie non vissute (Manni 2004).

info: staff@lelettere.it T.055/2342710