>da Liberazione di domenica 23 aprile 2006

Travaglio, simpatico reazionario e un giudice che fu eversore…
di Piero Sansonetti

Vorrei brevemente, e senza eccessiva malizia, raccontarvi la storia di un mio vecchio amico, e poi polemizzare con un altro mio amico più recente. I nomi di queste due persone sono da un po’ di tempo alla ribalta della cronaca: il giudice Paolo Giovagnoli di Bologna e Marco Travaglio.

Cominciamo con la polemica, che è con Marco Travaglio. Giornalista di grande bravura, arguto, pieno di informazioni, forte di una memoria d’acciaio, polemista di notevoli capacità (maturate alla scuola pungente e molto aggressiva di Indro Montanelli) ma – da sempre (come del resto il suo maestro) – di idee alquanto reazionarie. Travaglio è un liberale di stampo asburgico. Ed è un personaggio un po’ originale, non per le sue posizioni – che io trovo quasi abominevoli, lo dico con affetto, e tuttavia sono legittimissime e molto lineari – ma perché gli scherzi della vita lo hanno collocato, nella geografia della politica e della intellettualità italiana in un luogo a lui del tutto inadatto: a sinistra.

Da diversi anni Marco è diventato quasi un idolo di un “pezzo” di sinistra italiana, ed è stato leader indiscusso del cosiddetto movimento dei “girotondi”, e cioè anche di ragazzetti – orrore, orrore – che indossavano magliette col volto di Che Guevara o che portavano al collo la kefiah di Arafat. Eppure lui, onestamente, non lo ha mai negato: «Sono di destra – dice spesso -, lo giuro, sono di destra».

Come è successo questo fraintendimento? Colpa di Berlusconi. Travaglio, liberale e asburgico, è molto legalitario, e non sopporta l’illegalismo berlusconiano. Questo ha spinto tutti all’equivoco. Ma Travaglio non ce l’ha mai avuta con Berlusconi – come succede a noi – perché Berlusconi è ricco e reazionario: ce l’ha avuta e ce l’ha con Berlusconi, e non lo molla di un centimetro, perchè Berlusconi gabba la legge. E se la legge la gabba un poveretto, un bimbo rom, uno studente ribelle, o una nonna povera, per Travaglio (un po’ come per Cofferati) è esattamente la stessa cosa. E grida: «In prigione, in prigione…».

Ieri, in un’intervista al Corriere della Sera, Marco si è indignato per le proteste avanzate della sinistra bolognese contro il giudice Giovagnoli, cioè quello che ha incriminato per eversione alcuni studenti che si erano autoridotti il costo del pranzo alla mensa universitaria.

E’ inammissibile – ha detto Travaglio-: «la legge è legge, deve essere uguale per tutti, per Previti e per gli studenti». Non si possono fare favoritismi. E’ una protesta curiosa: Travaglio saprà – perché, appunto, ha un archivio molto ricco – che le carceri sono strapiene di poveracci, specialmente di giovanetti e di migranti, e sono quasi prive di ospiti altolocati – avvocati, medici o ricconi – se si fa l’eccezione del povero Ricucci. E dunque la sua polemica è un po’ stonata: stia tranquillo, perché è raro che la magistratura chiuda un occhio a favore del disgraziato per accanirsi sul potente. E’ raro, è molto raro.

Ma chi è questo giudice Giovagnoli che sospetta che quei ragazzi di Bologna volessero sovvertire le istituzioni e prendere illegittimamente il potere (eversione, se ho capito bene, più o meno vuol dire questo…)?

Lo conosco Giovagnoli, e tanti anni fa eravamo amici, andavamo all’università insieme, spesso anche a prendere la pizza (a San Lorenzo, a Roma, costava 500 lire, compresa la birra), e militavamo nella sezione universitaria del Pci. Ci occupammo, qualche volta, anche della mensa universitaria, che si trovava alla casa dello studente, a via de Lollis, e dove il pasto completo costava 300 lire. Mi ricordo che una volta, insieme, e insieme a molti altri compagni della sezione, bloccammo la mensa e imponemmo il prezzo politico di 100 lire. Arrivò la polizia, ci fu un po’ di bordello.

Non vorrei adesso avere messo nei guai Paolo, con questo racconto, che è quasi una confessione. E non vorrei neanche avere messo nei guai me stesso.
Però sono passati quasi trent’anni, e io penso che – specie dopo la legge Cirielli – sia scattata la prescrizione. Ammenochè – mi viene improvvisamente il sospetto – un reato grave come quello di eversione non sia escluso dai benefici della prescrizione. Se è così ho fatto un bel guaio…

Puoi scaricare la registrazione completa della conferenza stampa per l’accusa di eversione intentata dalla procura di Bologna ad un gruppo di persone protagoniste dell’autoriduzione alla mensa universitaria del 19/04/05

audio: MP3 at 7.8 mebibytes

il comunicato stampa e l’appello della Rete Universitaria

>In coincidenza con la diffusione di nuove immagini di torture inflitte da militari statunitensi a prigionieri iracheni, il 20 marzo è iniziato a Ginevra il 62° periodo di sessioni della Commissione dei Diritti Umani dell’ONU.

Gli Stati Uniti ed i loro alleati dell’Unione Europea hanno impedito ripetutamente a tale Commissione di pronunciarsi contro le massicce e sistematiche violazioni dei diritti umani promosse in nome della cosiddetta guerra contro il terrorismo.

I governi dell’Unione Europea si sono rifiutati di riconoscere le testimonianze e le prove presentate da cittadini dei loro stessi paesi che hanno patito diverse forme di tortura nella base navale di Guantanamo. Hanno permesso, inoltre, il transito di aerei della CIA che trasferivano prigionieri verso centri illegali di detenzione nella stessa Europa e in altre regioni.

I firmatari del presente documento chiamano gli intellettuali, gli artisti, gli attivisti sociali e gli uomini e le donne di buona volontà ad unirsi alla loro richiesta: la Commissione dei Diritti Umani, od il Consiglio che la sostituirà, deve esigere la chiusura immediata dei centri di detenzione arbitraria creati dagli Stati Uniti e la cessazione di tutte queste flagranti violazioni della dignità umana.

L’appello ha ottenuto sin ora più di mille adesioni, fra cui numerosi intellettuali.

Per adesioni:
www.derechos-humanos.com
www.derechos-humanos.info
www.droits-humains.info
www.hhrr.info

>Sono passati cinque anni dalle tre giornate del luglio 2001 che hanno segnato così profondamente la storia di molte e molti di noi.

Cinque anni durante i quali Genova è ritornata sotto molte forme. Nel ricordo e nell’impegno di quanti non hanno voluto cedere all’intimidazione e nella repressione messa in atto da uno stato che si vergogna sempre meno di dichiararsi per quello che è – strumento per l’esercizio di potere – nelle mani di pochi – a discapito di molti.

supporto legale

Per la Multimedia Edizioni di Salerno è in uscita (maggio/giugno 2006) l’imponente libro (circa 1.000 pagine in lingua inglese) the Arcanes di Jack Hirschman.

Nella vasta produzione poetica di Jack Hirschman gli Arcani rappresentano la punta più avanzata della sua ricerca. Si tratta di lunghi componimenti nei quali la scrittura si esalta e si libera per aprirsi alla confluenza di conoscenze, sensibilità, ossessioni, amori. Gli Arcani fondono impegno politico e temi sociali con avvenimenti personali; miscelano sapientemente la vita di strada con la storia, gli incontri reali o immaginari con la solennità del sacro, l’eros, sempre presente nei suoi versi, con l’ossessione dell’olocausto e degli orrori del nazismo vecchio e nuovo. Per la prima volta raccolti in volume, la scrittura degli Arcani, ad oggi 126, accompagna la produzione letteraria di Hirschman da circa 30 anni. Questa pubblicazione rende giustizia e fondamento storico al grande poeta statunitense e, soprattutto, dà finalmente la possibilità di accedere ad un’opera poetica straordinaria.

scatti di Fabiola Ledda© a Sarajevo nel 2002 dove ci siamo ritrovati per rendere omaggio al grande poeta e amico Izet Sarajlic, che era da poco scomparso. Lì, per strada, si era instaurato uno strano balletto: Serge Pey, Jack Hirschman ed io stavamo traducendo a tre lingue (francese, inglese ed italiano) un testo poetico.


Jack Hirschman: The Arcanes“Other Americas”Multimedia Edizioni, Italy
Year: 2006 – Pages: 1000
Size: 15 x 21 cm
English
ISBN: 88-86203-45-4
50 euro oppure 100 euro (copie numerate, dedica personalizzata e opera pittorica dell’autore, cm. 13×20)

 

Per ordinare il libro:
www.casadella poesia.org/thearcanes/
direzione@casadellapoesia.org

Multimedia Edizioni
via del Convento, 73 – 84041 Baronissi (SA)

 

Grande riconoscimento a Jack Hirschman

al poeta Jack Hirschman, a San Francisco, è stata assegnato un importante riconoscimento letterario.

Era ora…

Notizia ed intervista a Jack in questo articolo di Rachel Gordon.

Inoltre ieri, 5 aprile, alla festa per la consegna del titolo di laureate, Jack ha letto un bel discorso. Se qualcuno fosse interessato a leggerlo (in inglese), me lo può chiedere…


Tabard
ha deciso di abiurare al proprio credo relativista e si unisce a Marcello Pera sul treno per l’occidente


questa intervista si trova nella