>nel blog di Paolo Maccioni ho trovato un video di bluigor divertente nella sua drammaticità
pare che sia tutto vero!! andate a vedere, dura solo 2 minuti

l’ormai incredibile programma per governare la città con cui si erano fatti votare questo sindaco e questa giunta afferma i seguenti punti. Dite voi quanti vi sembrano rispettati. Cito a salti solo alcune frasi di cui si riempiono la bocca – per leggere tutto andate qui

LINEE PROGRAMMATICHE: I VALORI E LE SCELTE PER IL FUTURO DELLA CITTÀ

I. Bologna città di pace… sviluppo di una cultura di solidarietà e cooperazione tra i popoli … crescita di una cultura di pace, di incontro fra identità diverse
II. Bologna contro il terrorismo –
III. Bologna città antifascista –
IV. Bologna città dei diritti “… Libertà, giustizia, solidarietà, diritti e doveri, equità, opportunità e responsabilità sociale sono i nostri valori di riferimento … diritto alla salute e all’ambiente, alla mobilità, alla casa, alle prestazioni sociali, all’istruzione e alla formazione, alla cultura e alla conoscenza, il diritto al lavoro e nel lavoro, all’accesso alle nuove tecnologie, alla creatività, all’informazione sono inalienabili e come tali devono essere considerati esigibili da tutti, trovando il necessario riscontro nell’esercizio dei corrispettivi doveri. In particolare i diritti fondamentali della persona devono trovare nelle istituzioni democratiche gli strumenti della loro garanzia universale per tutte e per tutti, indipendentemente dal titolo giuridico della loro presenza sul territorio …
V. Bologna città dei servizi e della solidarietà –
(!)
VI. Bologna città del futuro –
VII. Bologna città dell’ambiente –
VIII. Bologna città di scuole e di cultura –
IX. Bologna città accogliente, affettuosa e sicura
“… la città reale non corrisponde alla “città brocratica” … l’intera comunità sarà più forte e più sicura affermando valori di solidarietà, dialogo fra le culture, garanzia per tutti di uguali diritti e doveri. Le politiche di inclusione e di accoglienza, soprattutto dei cittadini migranti, dovranno fondarsi sul riconoscimento della persona come portatrice di pari diritti e doveri e di opportunità di accesso ai servizi… accoglienza e di incontro delle diverse culture ed identità
X. Bologna città che valorizza il punto di vista delle donne

sindaco, vicesindaco e assessori della giunta comunale di Bologna

 

 

di quale Bologna state parlando?
questa città, che voi rappresentate,
ha sulla coscienza Florin Draghici,
quattro anni
morto bruciato in una baracca

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Bologna procede: Questa mattina un nuovo sgombero di romeni


23 novembre 2007

Nemmeno il funerale del piccolo Florin che si terrà domani (alle 9, in via Triumvirato 125, nel luogo dove è avvenuto l’incendio) ha fermato la caccia quotidiana ai rumeni.
Questa mattina, poco dopo le 6, la polizia, coadiuvata da alcune pattuglie dei vigili urbani, è intervenuta per sgomberare una fabbrica dismessa in viale Togliatti (nelle vicinanze del Centro Vittoria, a poche centinaia di metri dal Lungoreno). All’interno vivevano tra le trenta e le quaranta persone, tutte di cittadinanza rumena, tra cui 7/8 bambini. La maggior parte degli uomini che abitavano nell’officina, abbandonata da anni, ha un lavoro (alcuni anche con contratto regolare). Dalle testimonianze degli sfollati, nessuno sarebbe stato fermato.
Ora sono tutti in mezzo alla strada: in quali baracche andranno?

 

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IL GOVERNO DELLE RUSPE

una mattina d’estate, nella città vuota e silenziosa, le ruspe di cofferati hanno appiattito il CRASH, uno degli ultimi spazi di sopravvivenza a bologna

questa città è un cimitero

del pensiero
del gesto
della socialità
dell’amore

bologna, con i suoi governanti, sta morendo: è un caso evidente di accanimento terapeutico

bologna la mediocre, la superficiale, l’astiosa, l’arrogante…

bologna che millanta cultura e chiude gli unici spazi dove ancora si respira

bologna con i suoi ‘artisti’… i suoi ‘scrittori’…
ben aggrovigliati al proprio ego abnorme…

giovanilisti di quartiere, comici da salotto, indignati da dopo-strage, poeti da tavolino, avanguardie autoproclamate del nulla…
dove siete? in quale piazza state cospirando? in quale sotterraneo organizzate la resistenza? a quali ferite esponete il vostro prezioso corpo? a quale dolore il vostro spirito? dove siete? in quale festival dell’unità, con quale aperitivo, state confortando la vostra vergogna?

in africa, ogni vecchio che muore è una biblioteca che brucia
a bologna, ogni spazio che chiude distacca un tubo d’ossigeno a questa città morente

solidarietà attiva (se c’è bisogno… un fischio) e passiva (interiore) al crash

ricevo un sorprendente comunicato e non resisto al pubblicarne un estratto significativo.


Ci possiamo credere? mah…
secondo me è proprio il contrario…

forse lo confondono con
Dean Reed

nella foto Elvis con Richard (Nixon)…

 

 

ELVIS PRESLEY: un contributo rivoluzionario ancora attuale

A trent’anni dalla morte del compagno Elvis Presley, la Rete dei comunisti si appresta a ricordare la figura del noto artista, e membro coperto del Partito Comunista USA.

Con oltre un milione di copie vendute nel mondo e 131 dischi prodotti tra album e singoli, mantiene ancora il primato di “The King of Rock’n’Roll”, come venne soprannominato negli anni ’50. La leggenda del rock morì stroncato da un arresto cardiaco il 16 agosto del 1977 nella sua casa di Memphis, Graceland, all’età di 42 anni. Ancora oggi la sua dimora è meta di continui pellegrinaggi dei fans e, in vista dell’anniversario, si prevedono celebrazioni in tutto il mondo e un grande raduno a Memphis .

Elvis Presley è vivo e lotta insieme a noi


come nei peggiori incubi
Appello di Un ponte per…in difesa della biblioteca di Baghdad


L’esercito iracheno e americano, contravvenendo a tutte le convenzioni internazionali, è entrato con la forza nella biblioteca nazionale di Baghdad facendone, di fatto, una base militare e mettendo a serissimo rischio il patrimonio librario scampato all’incendio dell’aprile 2003. Di fronte alla resistenza del direttore e dei dipendenti della biblioteca hanno usato violenza fino a sparare alle gambe ad un bibliotecario. Al momento in cui scriviamo i soldati hanno lasciato l’edificio, ma si teme che l’occupazione possa ripetersi presto ed in qualsiasi momento.
La biblioteca nazionale di Baghdad, che Un ponte per…sostiene da tre anni, è un esempio di come gli iracheni, se lasciati liberi da ingerenze esterne, possano ricostruire il proprio paese.
Facciamo appello al Governo italiano perchè intervenga presso il Governo di Baghdad affinchè la biblioteca, sia lasciata definitivamente libera dalle armi, anche a tutela del lavoro svolto dalla cooperazione italiana nella ricostruzione della biblioteca stessa.

Invitiamo tutti a inviare immediatamente messaggi di protesta all’ambasciata irachena in Italia

fuori i militari dalla Biblioteca Nazionale di Baghdad

I militari – sia quelli Usa che quelli iracheni – stiano alla larga dalla Biblioteca Nazionale di Baghdad. Questo il monito rivolto dal suo direttore, preoccupato perché alcune recenti operazioni “di sicurezza” stanno mettendo a rischio una delle istituzioni culturali più importanti del Paese.

Progetto “La casa dei libri di Baghdad”

Da tre anni Un ponte per… assiste il direttore della Biblioteca Nazionale di Baghdad nella impegnativa opera di recupero del patrimonio librario. Il progetto che ha permesso di completare l’inventario dei libri, di fare il sito della biblioteca e di formare personale presso la Biblioteca Nazionale di Firenze alle tecniche di restauro è ora fermo in attesa di fondi.

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AMARO AGGIORNAMENTO

e proprio come prevedevo dopo pochi giorni il video è sparito
vittima anch’esso del CRIMEN SOLLICITATIONIS
l’editto VATICANO che su questi crimini impone la sua


come ai bei tempi, quando potevano ancora innalzare i roghi

l’unica eternità che li avvolge è quella della loro infinita

VERGOGNA

MA L’HO RITROVATO QUI

BISPENSIERO
il sito che l’ha tradotto in italiano

o qui

guardateci prima che sparisca di nuovo


>C’è un film che, raccontando alcuni casi di ecclesiastici pedofili negli USA, Irlanda e Brasile, mostra come le gerarchie ecclestiastiche della chiesa cattolica romana coprono i preti pedofili. Testimonianze dirette di persone violentate da preti. Le prove che Ratzinger, quando era cardinale, sapeva dei crimini commessi da molti preti sui bambini in America ma comandò che i fatti fossero tenuti segreti.

Il Crimen Sollicitationis è il documento segreto emesso dal Santo ufficio del Vaticano (oggi Congregazione per la dottrina della fede) nel 1962: fornisce istruzioni ai vescovi su come trattare i casi di sacerdoti accusati di usare la segretezza del confessionale per fare avances sessuali. Ma soprattutto come porsi di fronte a crimini come il coinvolgimento di un prete in rapporti sessuali con un animale, un bambino o un uomo.

nella foto Ratzinger e Ruini.


Il garante dell’applicazione di quelle direttive fu Benedetto XVI, all’epoca dei fatti ancora cardinale Joseph Ratzinger. Fu lui il responsabile della direttiva con la quale lo scandalo venne messo a tacere e i preti furono protetti e nascosti alle autorità.



Ratzinger nel 1943 col cappello da Gioventù Hitleriana e la divisa aeronautica nazista.


– dato che il video della Bbc sui preti pedofili subisce l’ostruzionismo della CEI, che lo etichetta come “infame calunnia” ai danni “della Chiesa e di Ratzinger”…

– dato che Michele Santoro vuole trasmettere il documentario con sottotitoli in italiano e Chiesa e fascisti tentano insieme di vietarlo…

mettiamo il link prima che riescano a impedirne la visione: non si sa mai…

tempo fa pubblicai un post riguardo alla SPRING FLAG, il pericoloso gioco di esercitazioni che alcuni irresponsabili in divisa fanno ogni anno in Sardegna con la complicità di politici in malafede.

Pochi giorni dopo un altro post quando un paio di quei cretini caddero mettendo a rischio la loro vita e quella altrui.

Adesso ci risiamo! Politici mentitori su tutto (Afghanistan, uranio impoverito, basi militari), e per di più qualcuno eletto in Sardegna (sic), che autorizzano ancora degli irresponsabili in divisa a giocare alla guerra.

Per fortuna qualcun altro in Parlamento tenta di opporsi. Ce la farà? Sì, se avrà il nostro sostegno. Pubblico questa INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA ringraziando i due Senatori che l’hanno presentata. In attesa della risposta, cominciamo a chiedere le dimissioni di Parisi, affettuoso complice dell’arroganza dei militari.

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Il 19 maggio ore 10 MANIFESTAZIONE

concentramento alla stazione di Decimomannu
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Senatore Giannini – Senatore Martone
Al Ministro della Difesa

Premesso che:

il 7 maggio è iniziata in Sardegna la manifestazione ‘SPRING FLAG 2007’, la principale esercitazione aerea in Italia che si concluderà il prossimo 25 maggio;

all’esercitazione parteciperanno velivoli, mezzi e personale dell’Aeronautica Militare, dell’Esercito Italiano, della Marina Militare, nonché unità della NATO, della Germania, della Gran Bretagna, degli Stati Uniti, della Turchia e dell’Ungheria;

questa manifestazione è stata più volte criticata dai cittadini sardi, costretti a subire l’inquinamento acustico ed i rischi della circolazione continua dei velivoli nei loro cieli;

tra i velivoli che solcheranno il cielo sardo ci sarà anche l’AMX, aereo divenuto famoso per un incidente avvenuto nell’ottobre 2001 quando si schiantò nelle campagne sarde destando molta preoccupazione per le bombe che lo stesso trasportava;

la Sardegna è un territorio che da anni lamenta l’invasività della presenza militare sul territorio e la sua pericolosità, che si è potuta riscontrare anche attraverso i numerosi incidenti avvenuti, l’ ultimo dei quali, nel maggio 2006, proprio durante la precedente edizione di “Spring Flag”, quando due F16 partiti da Decimo si sono scontrati durante un’esercitazione e sono caduti in mare a Costa Rei;

considerato che:

il sottosegretario Casula, rispondendo all’interrogazione 3-00014 del Sen. Martone ha ammesso che “lo svolgimento di tali attività possa comportare ripercussioni sul contesto territoriale e sotto diversi aspetti”;

Si chiede di sapere:

quali sono i costi di gestione di questa esercitazione e come sono suddivisi tra gli stati partecipanti;

come sono utilizzati gli eventuali introiti che il Ministero della Difesa ricava dalla manifestazione;

se il Ministro non ritenga opportuno intervenire affinché il territorio sardo non venga investito nelle prossime “Spring Flag”.

Roma 17/05/2007

>TRIBUNALE DI FERRARA – SEZIONE DEI GIUDICI PER LE INDAGINI PRELIMINARI E PER L’UDIENZA PRELIMINARE – AVVISO ALLE PARTI DI FISSAZIONE DELL’UDIENZA PRELIMINARE … in relazione al procedimento penale nei confronti di

1. FORLANI PAOLO
2. SEGATTO MONICA
3. PONTANI ENZO
4. POLLASTRI LUCA

avvisa gli imputati sopra indicati per i reati di cui all’allegata richiesta di rinvio a giudizio… che con decreto in data 11 mag 2007 il Giudice dott. Silvia Migliori ha fissato per il giorno 20 giugno 2007 alle ore 9.00 in Ferrara… Palazzo Giustizia … l’udienza preliminare in relazione alla richiesta di rinvio a giudizio depositata dal Pubblico Ministero … che si notifica contestualmente al presente avviso.”

“Delitto p. e p. dagli art 113, 51, 55, 89 c.p. per avere, con azioni indipendenti tra loro, in qualità di agenti componenti le volanti alpha 2 e alpha 3, intervenuti in via Ippodromo a seguito di chiamate di privati cittadini che avevano segnalato la condotta molesta e di disturbo di un giovane (successivamente identificato in Federico Aldrovandi), con colpa consistita:

1. nell’avere omesso di richiedere immediatamente l’intervento di personale sanitario per le necessarie prestazioni mediche a favore di Federico Aldrovandi descritto dagli stessi agenti in stato di evidente agitazione psicomotoria;

2. nell’avere in maniera imprudente ingaggiato una colluttazione con Federico Aldrovandi al fine di vincerne la resistenza eccedendo i limiti del legittimo intervento; in particolare, pur trovandosi in evidente superiorità numerica, percuotevano Federico Aldrovandi in diverse parti del corpo facendo uso di manganelli (due dei quali andavano rotti) e continuando in tale condotta anche dopo l’immobilizzazione a terra in posizione prona;

3. nell’avere omesso di prestare le prime cure pur in presenza di richiesta espressa da parte di Aldrovandi che in più occasioni aveva invocato “aiuto” chiedendo altresì di interrompere l’azione violenta con la significativa parola “basta”, mantenendo al contrario lo stesso Federico Aldrovandi, ormai agonizzante, in posizione prona ammanettato, così rendendone più difficoltosa la respirazione;

4. cagionato o comunque concorso a cagionare il decesso di Federico Aldrovandi determinato da insufficienza cardiaca conseguente a difetto di ossigenazione correlato sia allo sforzo posto in essere dal giovane per resistere alle percosse sia alla posizione prona con polsi ammanettati che ne ha reso maggiormente difficoltosa la respirazione.

in Ferrara il 25 settembre 2005

il 20 giugno tutti a Ferrara davanti al tribunale con un fiore giallo in mano (il colore preferito di Federico) e che venga premiata l’esigenza di verità e giustizia che sua madre e la famiglia hanno mantenuto viva con un coraggioso BLOG

per avere notizie, vedi anche un mio post precedente

un appello importante a cui ho aderito

Dopo aver pubblicato in prima pagina una lettera intitolata “Aiuto, sono di sinistra ma sto diventando razzista” e la risposta acquiescente di Corrado Augias, il quotidiano “La Repubblica” ha avviato il 7 maggio un forum on line, inaugurato da una domanda faziosa e fuorviante: “E’ razzismo chiedere di rispettare le leggi?”.
Si tratta, in realtà, dell’avvio di una campagna che sovrappone artificiosamente temi e questioni indipendenti fra loro e il cui fine sembra essere il sostegno alla cultura sicuritaria del nascente partito democratico.
Come cittadini e cittadine di sinistra, respingiamo l’assioma, sostenuto dal Ministro Amato in un’intervista pubblicata lo stesso giorno dal medesimo quotidiano, secondo il quale per accrescere il consenso dell’opinione pubblica la sinistra italiana avrebbe di fronte a sé una sola strada: far proprio l’approccio sicuritario e poliziesco proposto dalle destre in Italia ed esemplificato dalla vittoria in Francia di Sarkozy, il quale avrebbe vinto perché “ha affermato l’esigenza di una grande difesa dalla criminalità e alle invasioni straniere”.
E’ un’operazione politica e culturale che conosciamo bene. Da tempo le destre, per calcolo o vocazione, cavalcano in modo demagogico il tema della sicurezza sovrapponendolo a quello delle politiche migratorie. Spesso la sinistra ha cercato d’imitarle o se ne è fatta ricattare, mostrando così la propria subalternità culturale.
Il tema della sicurezza sociale sembra scomparso dall’agenda politica in favore di altre priorità: non riduzione delle disuguaglianze sociali, non politiche sociali, di redistribuzione del reddito, di risoluzione del disagio abitativo, di riqualificazione delle periferie urbane, di miglioramento della legislazione sul lavoro, ma l’irrigidimento delle politiche migratorie, l’aumento delle forze di pubblica sicurezza, l’incremento del ricorso alla repressione.
In questo contesto, la figura dello straniero è scelta deliberatamente come capro espiatorio su cui proiettare le contraddizioni sociali. I mass media assecondano l’operazione: i titoli allarmistici su episodi di cronaca nera che hanno come protagonisti cittadini stranieri fanno
vendere molto di più di quelli che segnalano i casi -nella realtà ben più numerosi- in cui gli stranieri sono vittime.
Noi non ci stiamo: la presenza di cittadini stranieri nel nostro paese non è la causa del peggioramento delle nostre condizioni di vita; la sicurezza delle nostre città dipende molto più dalle condizioni sociali ed economiche dei cittadini e dalle politiche promosse per migliorarle che dal numero di operatori di pubblica sicurezza sul territorio.
Sollecitiamo i membri del Governo, i rappresentanti delle istituzioni, gli intellettuali a prendere le distanze da campagne di tal fatta, venate da demagogia e intolleranza.
Invitiamo i cittadini e le cittadine democratiche a discutere e a contrastare in ogni occasione la logica del capro espiatorio, nemica della pacifica convivenza fra cittadini di diversa origine.
Chiediamo ai media democratici di non prestare il fianco a campagne di stampo xenofobo e razzista e di avviare su questi temi una riflessione d’ampio respiro culturale.

Per adesioni: antirazzismo@lunaria.org

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Lunaria – Migrazioni e antirazzismo
via Buonarroti 39 – 00185 Roma
Tel. 06.8841880
il sito di lunaria