Los canallas viven mucho, pero algún día se mueren

di Mario Benedetti

Obituario con hurras
Vamos a festejarlo
vengan todos
los inocentes
los damnificados
los que gritan de noche
los que sueñan de día
los que sufren el cuerpo
los que alojan fantasmas
los que pisan descalzos
los que blasfeman y arden
los pobres congelados
los que quieren a alguien
los que nunca se olvidan
vamos a festejarlo
vengan todos
el crápula se ha muerto
se acabó el alma negra
el ladrón
el cochino
se acabó para siempre
hurra
que vengan todos
vamos a festejarlo
a no decir
la muerte
siempre lo borra todo
todo lo purifica
cualquier día
la muerte
no borra nada
quedan
siempre las cicatrices
hurra
murió el cretino
vamos a festejarlo
a no llorar de vicio
que lloren sus iguales
y se traguen sus lágrimas
se acabó el monstruo prócer
se acabó para siempre
vamos a festejarlo
a no ponernos tibios
a no creer que éste
es un muerto cualquiera
vamos a festejarlo
a no volvernos flojos
a no olvidar que éste
es un muerto de mierda.

Le canaglie vivono molto, però un giorno o l’altro muoiono
Necrologio con gli hurrà / Andiamo a fargli festa / vengano tutti / gli innocenti / i danneggiati / quelli che urlano di notte / quelli che sognano di giorno / quelli che soffrono nel corpo / quelli che ospitano fantasmi / quelli che vanno scalzi / quelli che bestemmiano e ardono / i poveri congelati / quelli che amano qualcuno / quelli che mai si scordano / Andiamo a fargli festa / vengano tutti / il crapulone è morto / l’anima nera si è spenta / il ladro / il zozzone / si è spento per sempre / hurrà / vengano tutti / andiamo a fargli festa / a non dire / che la morte / cancella sempre tutto / purifica tutto / per un giorno / la morte / non cancella niente / restano / sempre le cicatrici / hurrà / è morto il coglione / andiamo a fargli festa / a non piangere di contentezza / che piangano quelli come lui / e si bevano le loro lacrime / si è spento il mostro eccellente / si è spento per sempre / andiamo a fargli festa / non restiamo tiepidi / non crediamo che questo / sia un morto qualsiasi / andiamo a fargli festa / non rimaniamo mosci / non scordiamoci che questo / è un morto di merda.

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e bae e torra, fintzas chi non che l’appo ‘ortada in limba sarda
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Sa canalla bivet meda, ma ‘enit die chi si che morit
de Mario Benedetti

Avvisu ‘e mortu cun isga! Pio Laghi-Videla-Gualtieri
Ajò a lu festare
Benzan’ tottucantos
sos innotzentes
sos chi ana tentu dannu
sos chi ticchirrian’ a de notte
sos chi bisionan’ a intro e die
sos chi sufrin’ a carena
sos chi incuban’ pantàsimas
sos chi pistan’ iscultzos
sos chi frastiman’ e brùjiana
sos poberos astrados
sos chi pedin’ a attere
sos chi no immèntigana
ajò a lu festare
chi ‘enzan’ tottucantos
cràpula si ch’est mortu
si ch’est accabbada s’àmina nieddha
su furone
su pudidu
si ch’est accabbadu in su tottu
isga!
chi ‘enzan’ tottucantos
ajò a lu festare
pro chi non si nîat
chi sa morte
ch’iscantzellat donzi cosa
e tottu at a innettare
una die o s’atera
sa morte
no ch’iscantzellat nuddha
imbarant
semper sos marcos
isga!
si chest’mortu su buccallotto
ajò a lu festare
a non bi prangher de sa cuntentesa
chi lu prangant sos che a isse
chi si ch’ingullant sas lambrigas
si che’st mortu Mustrengòne
si che’st mortu pro semper
ajò a lu festare
e non bistemus tèbios
a non crèer chi custu
siat unu mortu cale si siat
ajò a lu festare
a non nos ponner lenos
a non ndh’immentigare chi custu
fit unu mortu ‘e merda.

 

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L’ATASSIA DI FRIEDREICH è una malattia ereditaria recessiva, finora incurabile, che colpisce 1 BAMBINO o ADOLESCENTE SU 50.000 e 1 PERSONA SU 100 è PORTATORE SANO.

Due portatori sani hanno il 25% di possibilità per ogni gravidanza di generare 1 figlio malato e per il carattere recessivo della trasmissione può accadere che la malattia si presenti improvvisamente in una generazione colpendo più fratelli o sorelle.

L’AF si manifesta generalmente in età scolare con progressive disfunzioni neurologiche: mancanza di coordinazione dei movimenti, disturbi dell’equilibrio (entro 10-15 anni costringe alla sedia a rotelle e ad una progressiva limitazione dei movimenti) fino, in alcuni casi, alla perdita della vista, dell’udito e della parola. E’ spesso accompagnata da grave cardiopatia ipertrofica e da un rischio elevato di diabete mellito, oltre ad anomalie scheletriche. Al ragazzo che viene colpito da tale patologia si dice che dovrà vivere di cervello, per sottolineare il fatto che le facoltà mentali restano intatte.

Il Comitato RUDI ONLUS, che in Italia si occupa dell’Atassia di Friedreich, propone per il secondo anno la Campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi GoFAR (andiamo lontano) per finanziare la ricerca. Mancano fondi istituzionali: è necessario ricorrere a forme di finanziamento privato.

si possono effettuare donazioni tramite:

  • bonifico bancario intestato a Comitato RUDI ONLUS – Go FAR Unicredit Banca Via D’Ovidio, 5 10129 TORINO Conto corrente n. 0000 4028 7283 ABI 02008 CAB 01160;
  • versamento sul c\c postale 63539662 intestato a Comitato RUDI ONLUS per Go FAR;
  • carta di credito collegandosi al link www.fa-petition.org/donation_ita.html;

Le ultime ricerche genetiche aprono nuove prospettive. Recenti studi hanno messo in luce il ruolo chiave di una proteina, la fratassina. Secondo gli scienziati la ricerca sta entrando in una fase nuova. Progetti sono già in corso in varie parti del mondo.
L’ultima scoperta, sensazionale, è quella apparsa sulla prestigiosa rivista scientifica Nature che il 20 agosto ha pubblicato on-line lo studio di una équipe dell’Istituto Scripps e della University of California – School of Medicine diretta dal dott. Joel Gottesfeld. Sono stati individuati dei composti che riattivano il gene responsabile della malattia offrendo la speranza di un trattamento efficace per questa patologia devastante.
GoFAR sta finanziando il progetto delle équipes guidate dal prof. Massimo Pandolfo, chef de Service de Neurologie-Hopital Erasme-Université Libre di Bruxelles, e dal prof. Joel Gottesfeld. Tale progetto utilizza le molecole di Joel che, in coltura su linfociti umani, aumentano significativamente la produzione di fratassina correggendo le modificazioni biochimiche indotte dal deficit della proteina e riattivando il gene ‘silente’.
La speranza di bloccare la malattia o addirittura di farla regredire potrebbe diventare una certezza.

Siti di riferimento sono

www.fagofar.org

www.atassiadifriedreich.it

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OAXACA RESISTE !!!

NONOSTANTE L’OFFENSIVA
DEL GOVERNO FEDERALE

Oaxaca resiste e Ulises Ruiz Ortiz se ne deve andare !!!

sto ascoltando la radio APPO che trasmette in diretta

ascoltatela anche voi
fa bene al cuore ed allo spirito

qui
RADIO APPO TRANSMITE EN VIVO

e, se non si sente, qui puoi trovare tutte le radio dell’Oaxaca, ascoltale…


si los medios no son de la gente
la gente toma los medios
y los medios se liberan

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ecco gli assassini


Juan Carlos Soriano Velasco (maglietta rossa), poliziotto detto “El Chapulín”
Manuel Aguilar (giacca scura), capo del personale del municipio
Avel (sic) Santiago Zárate (camicia rossa), dirigente della sicurezza pubblica
identificati da El Universal – Foto: D.R. 2006 El Universal

ecco Brad Will Foto: D.R. 2006 Narco News

il suo ultimo video


l’articolo



un sito davvero necessario

giovedì 2 novembre – Ore 18:00

MOBILITAZIONE CONTRO LA REPRESSIONE AD OAXACA
E IN RICORDO DI BRAD WILL
davanti all’AMBASCIATA MESSICANA A ROMA
Via Lazzaro Spallanzani 16

l’AMBASCIATA MESSICANA A BOLOGNA è in Via Solferino 26

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un SITO sui DESAPARECIDOS che agisce per conservare Memoria, conoscere la Verità, ottenere Giustizia su una questione che continua ad essere drammaticamente attuale in diverse parti del mondo: Algeria, Argentina, Bolivia, Brasile, Colombia, Cile, Spagna, Messico, Panama, Perú, Uruguay, Sahara Occidentale, Turchia…

nel frattempo, per ricordare dal vivo,
Antonella Puddu e Riccardo Pittau in

El Tano

Domenica 26 Novembre alle 18.30
scuola popolare di musica Ivan Illich
via Giuriolo 7 – Bologna

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se non ci fossero loro a rallegrarci ogni tanto!

Conversazione realmente registrata sulla frequenza di emergenza marittima sul canale 16 a largo della costa di Finisterra (Galizia), tra galiziani e americani, il 16 ottobre 1997.

Spagnoli: (rumore di fondo) – vi parla l’A-853, per favore, virate 15 gradi sud per evitare di entrare in collisione con noi. Vi state dirigendo esattame
nte contro di noi, distanza 25 miglia nautiche.

Americani: (rumore di fondo) – vi suggeriamo di virare 15 gradi nord per evitare la collisione.

Spagnoli: – Negativo. Ripetiamo, virate 15 gradi sud per evitare la collisione.

Americani: (un’altra voce) Vi parla il Capitano di una nave degli Stati Uniti d’America. Vi intimiamo di virare 15 gradi nord per evitare la collisione.

Spagnoli: Non lo consideriamo possibile, né conveniente, vi suggeriamo di virare di 15 gradi per evitare di scontrarvi con noi.

Americani: (tono accalorato) VI PARLA IL CAPITANO RICHARD JAMES HOWARD, AL COMANDO DELLA PORTAEREI USS LINCOLN, DELLA MARINA DEGLI STATI UNITI D’AMERICA, LA SECONDA NAVE DA GUERRA PIU’ GRANDE DELLA FLOTTA AMERICANA. CI SCORTANO 2 CORAZZATE, 6 DISTRUTTORI, 5 INCROCIATORI, 4 SOTTOMARINI E NUMEROSE ALTRE NAVI D’APPOGGIO. NON VI “SUGGERISCO” VI “ORDINO” DI CAMBIARE LA VOSTRA ROTTA DI 15 GRADI NORD. IN CASO CONTRARIO CI VEDREMO COSTRETTI A PRENDERE LE MISURE NECESSARIE PER GARANTIRE LA SICUREZZA DI QUESTA NAVE. PER FAVORE OBBEDITE IMNMEDIATAMENTE E TOGLIETEVI DALLA NOSTRA ROTTA !!!

Spagnoli: Vi parla Juan Manuel Salas Alcantara. Siamo 2 persone. Ci scortano il nostro cane, il cibo, 2 birre, e un canarino che adesso sta dormendo. Abbiamo l’appoggio della stazione radio “Cadena Dial de La Coruña” e il canale 106 di emergenza marittima. Non ci dirigiamo da nessuna parte, visto che parliamo dalla terra ferma, siamo nel faro A-853 di Finisterra sulla costa Galiziana. Non abbiamo la più pallida idea di che posto abbiamo nella classifica dei fari spagnoli. Potete prendere le misure che considerate opportune e fare quel cazzo che vi pare per garantire la sicurezza della vostra nave di merda che si sfracellerà sulla roccia. Pertanto insistiamo di nuovo e vi suggeriamo di fare la cosa più sensata è di cambiare la vostra rotta di 15 gradi sud per evitare la collisione.

Americani: Bene, ricevuto, grazie.

ricevo da una mia amica teatrante cagliaritana, Grazia Dentoni, che si trova in Palestina…

Gerusalemme, agosto 2006.

Incontro Shadi Zmorrod in un caffé …Mentre piovono bombe in tutti i dintorni, qualcuno continua a sognare e tenta disperatamente di realizzare i suoi sogni… Shadi uomo palestinese di 27 anni mi racconta che sta lavorando per mettere su la prima scuola di circo palestinese, a Ramallah, uno dei territori palestinesi occupati. (Un posto in cui per entrare e uscire attraversi il muro e se sei un palestinese che entra o che esce da casa sua, i soldati possono decidere di trattenerti al check point…) Quindici ragazzi e ragazze palestinesi dai 16 ai 28 anni, seguono i corsi di formazione: saranno gli insegnanti della scuola di circo di Ramallah. Purtroppo, i trainers che dovevano arrivare da un circo belga, all’ultimo momento non se la sono sentita di venire a stare qui in questo momento, la Guerra e’ una brutta bestia!!! Ma Shadi non si arrende ed è cosi’ che comincia a mandare comunicati via internet alla ricerca di volontari…
Per ora la scuola e’ portata avanti da: un
allenatore palestinese per l’acrobatica, una trapezista palestinese di 16 anni, un giocoliere americano, io che insegno trampoli , fune e come stare sulla scena, Patrice (giocoleria) e Maloe (fune) due professionisti francesi, Shadi che è un manager e un regista, Jessica, una ragazza belga che si sta occupando di tutta l’amministrazione…
Abbiamo a disposizione i pasti gratis per tutti
noi, offerti dal miglior ristorante di Ramallah, il teatro Ashtar in prestito, un trapezio, dei materassi, un paio di trampoli che ho costruito con un falegname palestinese e ed è cosi che lavoriamo intensamente per venti giorni dalle nove del mattino sino a notte inoltrata.
Le sorelle gemelle a cui insegno fune e trampoli sono
sorprendenti, e così ognuno dei futuri trainers…
In una di queste
mattine, il teatro apre le porte anche ai bambini di Ramallah ed è cosi’ che i trainers hanno la prima esperienza di insegnamento, sono incredibilmente professionali affrontando trapezio, palline e acrobatica …
Nel frattempo io e Shadi cominciamo a pensare a come
presentare al pubblico il lavoro e come per miracolo (siamo in terra santa!) nasce “Circus behind the wall” un vero e proprio spettacolo circense che dura un ora e mezzo in cui ognuno dei protagonisti racconta col proprio corpo la sua storia e salta il muro con acrobazie, funi, trampoli, trapezio. La gente è in delirio, nell’Ashtar Theatre non si è mai visto tanto pubblico, le donne velate siedono per terra, in prima fila e le loro spalle sfiorano le spalle del vicino. I muri si infrangono, tutti sorridono e si muovono tra le sale del teatro guidati da un soldato clown che impugna un finto mitra. Rappresentiamo ironicamente la realtà che ogni palestinese affronta quotidianamente: check point, umiliazioni, soldati, il muro…. La storia inizia con un padre conservatore che sgrida il figlio, perche´il circo è una perdita di tempo e alla fine e’ cosi’ orgoglioso che applaude fiero… Così alla fine dello show il ministro della cultura sale sul palco e dice publicamente che all’inizio si sentiva proprio come quel padre, ma ora, fiero del risultato, farà di tutto per sostenere il circo e parteciperà alla spesa per il tendone… Abbiamo vinto! E la sera dopo si replica con un pubblico ancora più numeroso, lo spettacolo migliora ed esterrefatti, decidiamo che “Circus behind the wall” deve andare avanti, lavoreremo ancora dieci giorni alle rifiniture e poi lo spettacolo e´pronto per varcare il muro… Aspettiamo inviti da festival, ssociazioni, teatri… Emozionati assistiamo partecipi alla celebrazione del corpo in un territorio così castigante, spingiamo affinché il muro cada e restituisca libertà e dignità a questa gente. E´un azione poeticamente politica, che si accinge a cambiare la storia.

Grazia Dentoni


hanno bisogno di tutto

Chiedono a chiunque di partecipare a questo folle e meraviglioso progetto, in qualsiasi modo…
Servono trampoli, scarpe per camminare sulla fune, funi, denaro, palline, clave, nasi da clown, tutto cio’ che serve in un circo… trainers…
Chiunque voglia partecipare all’apertura della prima scuola di circo palestinese, contatti via mail Shadi o Grazia.


Grazia Dentoni –
foradrop@tiscali.it
http://ananche.cagliariannunci.it

tel. 00972543083258

Shadi Zmorrod – s.zmorrod@gmail.com

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ISRAELE, ORA BASTA!

fra i morti anche 37 bambini
l’ONU non ha impedito le stragi in atto
Kofi Annan chiede la condanna di Israele
ma una condanna a che serve?
questa guerra deve finire
Israele deve essere fermato

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bio345.jpg

una bella ricostruzione del percorso del centro-sinistra sui fatti di Genova sintetizzata da Wu Ming 1 sul sito di Carmilla

>In Italia, nel luglio del 2001, abbiamo vissuto quella che Amnesty International ha definito “la più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”.

Quella ferita, inferta così violentemente il 20 e 21 luglio, ha lasciato un’ennesima macchia di sangue nelle pagine della storia del nostro paese, il sangue di migliaia di giovani umiliati, malmenati e torturati da coloro che sarebbero stati addetti a preservarne la sicurezza; la vita rubata al giovane Carlo Giuliani, vittima sacrificale di una mattanza indistinta.

La ferita dei giorni di Genova è rimasta aperta e dolorante nelle coscienze di tanti italiani e italiane che ancora s’interrogano sulle responsabilità politiche e materiali di quei gravi fatti, di chi si chiede come mai a cinque anni di distanza ancora non si sia fatta chiarezza sulla linea di comando, sulle inadempienze, sugli abusi di potere, sugli occultamenti di prove o sulla loro invenzione.

Subito dopo quegli avvenimenti fu istituita una Commissione di indagine conoscitiva bicamerale dotata di poteri d’indagine limitati. La natura stessa della Commisione, nonché il breve tempo in cui si svolsero i lavori (conclusi il 20 settembre 2001) denotano la volontà del governo di centrodestra di chiudere velocemente la faccenda, auto-assolvendosi agli occhi del Paese. Tale Commissione ha conseguentemente prodotto solo una sommaria e lacunosa ricostruzione dei fatti accaduti a Genova, senza arrivare ad una ricostruzione puntuale degli avvenimenti.

Anche i successivi eventi processuali (a cominciare dalla archiviazione dell’omicidio di Carlo Giuliani) sono risultati viziati dalla stessa logica: chiudere la “pratica Genova” nel più breve tempo possibile. Si sono dunque banalizzati i fatti, riconducendoli ad una logica di “manifestanti violenti” contrapposti a “sporadici eccessi delle forze dell’ordine”. Tutto questo col risultato di non poter vedere la precisa linea di repressione del dissenso di cui Genova ha costituito l’episodio più grave, seguito da altri meno noti ma non per questo meno inquietanti. Seguendo il solco ideale del disinteresse tracciato dalla Commissione parlamentare, possiamo leggere non solo le vicende processuali, ma anche la grave distrazione dei maggiori media italiani, che stanno lasciando scivolare i processi in corso per i fatti di Genova nella più completa apatia.

Se il nuovo governo vuole imprimere una svolta democratica al nostro paese, da qui deve cominciare, perché non può esserci futuro democratico laddove una macchia così grave viene lasciata alle spalle, perché non può esservi saldezza di diritti in un paese in cui rimangono troppi dubbi sull’omicidio di un giovane ad una manifestazione.

Il giorno dell’insediamento del nuovo governo è stato ripresentato al Senato un disegno di legge sostenuto da 60 senatori e senatrici che prevede l’istituzione di una commissione d’inchiesta sui giorni del G8 che abbia gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria, che possa cioè utilizzare tutti gli strumenti utili ad acquisire informazioni necessarie al raggiungimento della verità. Analoga iniziativa è in corso alla Camera dei deputati, con la possibilità quindi di ottenere una Commissione bicamerale, che avrebbe ancora più peso politico. E’ urgente che questo disegno di legge venga discusso al più presto dal Parlamento per essere approvato e l’inchiesta possa rapidamente partire.

E’ necessario che tutti e tutte coloro che in questi anni hanno condiviso la lotta per ottenere verità e giustizia si impegnino a far si che ciò avvenga. Bisogna insistere affinché ogni parlamentare si senta in dovere di assolvere una richiesta forte proveniente dal paese: nessuna lungaggine burocratica, nessun ostacolo dovrà frapporsi questa volta all’istituzione di un organismo, realmente aperto all’ascolto di tutti i soggetti che hanno faticosamente lavorato in questi anni alla ricostruzione dei fatti, e che possa dunque far luce sul black out di civiltà che ha investito il nostro paese nel luglio del 2001.

Chiediamo a tutti e tutte di impegnarsi attivamente affinché si possa finalmente in questo Paese, almeno su questa vicenda, restituire alle parole verità e giustizia il loro significato.

PER ADESIONI SCRIVERE A: commissioneg8@yahoo.it