rieccoli!
nel momento in cui si discute di liberare la Sardegna dalle servitù militari, nel momento in cui si crea un PACIFICO movimento d’opinione, eccoli di nuovo!
Due quasi-bombe a due quasi-ministri la cui azione, da questo momento in poi, verrà santificata. Come è successo da sempre quando si vuol far passare un’opzione più repressiva (se in Sardegna più di così fosse possibile…), un’ipotesi santificata dall’emergenza…
Dunque, eliminate subito dal sospetto le vittime (pur non credendo nella loro politica, davvero credo nella loro buona fede), chi rimane?
Da miscredente, ateo e pacifista, da sempre sostengo che il miglior sistema per rafforzare la FEDE sia quello di creare un contro/altare che si presti al gioco. La Chiesa Romana crea il demonio, lo Stato Romano crea il demone del terrorismo.
Allora i casi sono due:
1 – i terroristi esistono, e fanno spudoratamente il gioco della repressione con un’utilissima e fondamentale azione di ‘riscaldamento’ del clima. In questo caso sono solo degli imbecilli – utili e ben utilizzabili – che, se non in malafede perché stipendiati dal potere (il passato ci ha fornito luminosi esempi), sono certo carenti dal punto di vista umano ed intellettivo. E sono più ‘amici’ dell’altra parte che nostri.
2 – i terroristi non esistono, sono inventati dai servizi, e allora bisogna cercare lì, come sempre. Ma chi può indagare? i servizi stessi? Non fateci ridere: come per la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica, Gladio, la P2, solo per citarne alcuni…
In ogni caso non siamo ancora del tutto rincretiniti… lasciateci almeno il sospetto: tutto è sempre così perfetto e funzionale… al punto ed al momento giusto.
L’antica saggezza della nostra gente ci ha trasmesso un atteggiamento che consiglio sempre a tutti quelli che, senza porsi troppe domande come la maggior parte dei giornalisti, assimilano immediatamente le analisi e le versioni ‘ufficiali’ dei fatti:
Chi ci guadagna?
Tutti coloro che voglio conservare lo ‘status quo’, lo stato delle cose. Chi vuole una Sardegna militare, sottomessa e rassegnata, turistica quel che basta per alimentare il bisogno di ‘selvaggio’ degli zombies costieri. Mentre in Quirra si pensa di potenziare il ‘supermarket’ delle armi ed a Teulada appare lo spettro di un ‘passo indietro’ sulla liberazione dell’area.
Chi ci rimette?
La Sardegna ed i Sardi… gli arrestati dell’11 luglio a cui spero arriverà giustizia e risarcimento… gli abitanti delle zone ‘occupate’… le inchieste sull’uranio impoverito… sui tumori… un’ipotesi di contrattazione differente con uno Stato oppressivo ed arrogante. Ci rimettiamo tutti noi: i divergenti, i non-omologati, i pacifisti, le persone che attivano il cervello e lo spirito.
Queste bombe, per fortuna senza vittime, hanno solo un aspetto positivo: ancora una volta ci costringono a pensare… e dunque, da spiriti liberi, anche a dubitare…
Auguro in tutti i casi, a chiunque le abbia confezionate, ki ancu sas manos si lis sikken’ ke-a su Milesu, ki contaiat s’arantzu cun su pé. (Traduzione: Che gli si possano seccare le mani come al Milese, che contava le arance con i piedi – ovvero… come a quel signore di Milis che al mio paese vendeva arance, ma non aveva le mani e le contava con i piedi).
E speriamo che funzioni, così scopriamo chi è stato.
Alberto Masala
p.s.
a proposito, un giorno dopo aggiungo l’intervista di Giorgio Pisano dell’Unione Sarda con Erricu Madau, portavoce di A manca pro s’indipendentzia.
Irbarriatikéla (download) – comitato 11 luglio